Cibo sano: un diritto per tutti
La consegna di pacchi alimentari per il contrasto alla povertà è forse l’intervento più assistenziale e più tradizionale nella panorama delle attività di welfare, eppure in alcuni contesti può diventare stimolo per percorsi di innovazione sociale, è quello che, secondo la ricerca condotta da Valentina Cattivelli ricercatrice presso l’università IULM di Milano, è avvenuto durante i mesi di lockdown a Cremona. La ricerca, nel quadro delle teorie in materia di innovazione sociale, indaga nello specifico le iniziative auto-organizzate di approvvigionamento alimentare messe in atto dal privato sociale cremonese per aumentare l’accessibilità al cibo da parte delle famiglie in difficoltà durante l’emergenza da Covid-19, in particolare durante la prima ondata della pandemia, da marzo a giugno 2020, e durante l’autunno 2020. Questo l’oggetto della ricerca che sarà presentata in sintesi venerdi 26 novembre alle ore 18,00 in via dell’Annona 11 in un incontro organizzato da alcune realtà che dal lockdown ad oggi non hanno mai smesso di collaborare per contrastare la povertà alimentare: Filiera Corta Solidale, San Vincenzo, La Città dell’Uomo Onlus, Lions Torrazzo, Aval, NoSpreco.
Il lavoro di Cattivelli permetterà di descrivere da un lato le iniziative, messe in atto da buona parte della società civile cremonese, caratterizzandole in relazione alla loro capacità di migliorare il risultato, il benessere sociale e di coinvolgere la società locale in risposta alle sfide sociali, dall’altro permetterà di comparare quello che è successo sul nostro territorio con altre città e territori limitrofi. Sulla base delle evidenze della ricerca desk e delle interviste ad alcuni volontari, si può dimostrare che queste iniziative a Cremona sono buoni esempi di innovazione sociale, in quanto sono soluzioni innovative per affrontare le sfide sociali emergenti, con benefici che si estendono oltre i confini delle associazioni di volontariato coinvolte e dei beneficiari degli aiuti alimentari. Attraverso la consegna di cibo, i precedenti modelli di aiuto sono rivisti e coinvolgono attivamente più risorse umane e finanziarie. Assumono anche finalità educative e di assistenza sociale.
L’iniziativa fa parte del percorso culturale Trama dei Diritti promosso da CSV Lombardia Sud