“Temerari incerti”, workshop su educazione e orientamento
Nell’ambito di “Con i bambini”, progetto di contrasto alla povertà educativa, lo scorso 𝟏𝟒 𝐧𝐨𝐯𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞, al 𝐒𝐚𝐥𝐨𝐧𝐞 𝐘𝐨𝐮𝐧𝐠 𝐝𝐢 𝐋𝐚𝐫𝐢𝐨𝐟𝐢𝐞𝐫𝐞 (Erba), e il 𝟐𝟏 𝐧𝐨𝐯𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 dpresso Proteus, in viale Geno 14 a Como si sono tenuti due di tre workshop dal titolo “𝑮𝒖𝒊𝒅𝒆 𝒑𝒆𝒓 𝒕𝒆𝒎𝒆𝒓𝒂𝒓𝒊 𝒊𝒏𝒄𝒆𝒓𝒕𝒊. 𝑽𝒊𝒕𝒆 𝒂𝒕𝒕𝒊𝒗𝒆 𝒊𝒏 𝑪𝒐𝒎𝒖𝒏𝒊𝒕à 𝒐𝒓𝒊𝒆𝒏𝒕𝒂𝒏𝒕𝒊”, aperto a insegnanti, genitori, a tutti coloro che sono coinvolti nei processi educativi.
Link per iscrizione: http://bit.ly/3u2wmSx
La finalità dei tre workshop è definire i temi focali su cui attivare tavoli di co-progettazione attorno a cui riunire diversi attori della comunità. Le tre direttrici dei workshop sono: i paesaggi delle relazioni, i paesaggi sostenibili (tutto ciò che lega le persone ed i territori per riconnettere i ragazzi ai luoghi in cui vivono), i paesaggi collettivi e culturali.
Il tema del primo incontro è stato “Paesaggi affettivi”: una riflessione pedagogica su come orientare i minori al recupero di una dimensione relazionale sana ed equilibrata e al riconoscimento della diversità come valore. La Lectio magistralis di 𝐔𝐆𝐎 𝐌𝐎𝐑𝐄𝐋𝐋𝐈, professore di scienze cognitive applicate alla vivibilità, al paesaggio e all’ambiente, l’esposizione del case study nazionale “Borgo Rubens” e una testimonianza territoriale di Young Care Italia hanno tracciato il percorso. L’avvio è stato una domanda di Ugo Morelli: “Noi adulti siamo orientati in questo tempo?” Gli adulti hanno una mappa, dei parametri per ridurre l’incertezza? Hanno codici interpretativi del presente e del futuro da utilizzare per fornirli a qualcun altro? La risposta è no. La conseguenza è che è “difficile essere orientanti se non siamo orientati a nostra volta”. Una domanda che aiuta a decostruire il concetto di orientamento e a dare ad esso nuovo corpo sostenuti da una modalità meno supponente che si fonda sul riconoscimento che quei codici gli adulti non li hanno, che esistono forti fattori disorientanti (economia, consumi…), che è centrale essere facilitatori di processi e non diventare divulgatori d’informazioni. Poiché nessuno si orienta da solo, la relazione è centrale nell’orientamento. Ugo Morelli suggerisce di parlare di relazioni orientanti invece che di orientamento.
Orientamento è un sostegno all’apprendimento, un supporto nella ricerca d’identità dove centrale è la relazione. E’ un tentativo molto faticoso di abitare una relazione dove nella reciprocità gli adulti si mettono nella condizione di sostenere le scelte. Si dovrebbe fondare su un lavoro di dialogo, di ascolto, di non giudizio, di osservazione, di sostegno alla fioritura, di riconoscimento dei desideri, delle risorse, dei talenti, delle aspettative senza la pretesa di offrire soluzioni preconfezionate. Centrale diventa la costruzione di relazioni affettive capaci di sostenere la ricerca d’identità dei ragazzi.
Viene inoltre sottolineato il ruolo comunitario dell’orientamento, non come qualcosa specifico di qualcuno che ha qualcosa da trasmettere a qualcuno altro. Non è una delega ad un insegnante, un educatore, un genitore che da solo deve risolvere il problema orientativo. Occorre estendere la dimensione orientante e quindi non specializzarla e delegarla ad un solo soggetto. Siamo tutti co-responsabili. Non c’è ora di orientamento, si orienta sempre. La comunità educante deve includere tutto il sistema. Occorre focalizzarsi sull’orientamento alla vita.
I prossimi incontri
Partner del progetto sono: CSV Insubria Como, Cometa Formazione, On -trasformazionigenerative, Istituto Comprensivo Como Lago, Forum Famiglie Como, Polisportiva Sant’Agata, Comune di Como, Comune di Blevio, Comune di Brunate, Comune di Faggeto Lario, IATH Citybility Collaboriamo, Fondazione Colloquia, Colombo Coperture, Camera di Commercio di Como-Lecco