Al via la raccolta firme contro atti disumani alle frontiere
L’Iniziativa dei Cittadini Europei, denominata “Art.4 Stop tortura e trattamenti disumani alle frontiere d’Europa”, è giunta alla fase di lancio. Il 10 luglio i promotori e tutta la società civile europea che in questi mesi si è riunita intorno all’associazione Stop Border Violence, hanno intrapreso la raccolta delle firme per sostenere l’iniziativa davanti alla Commissione Europea. Ci sarà un anno di tempo per raccogliere un milione di firme in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, con l’obbligo di raggiungere una quota minima in almeno sette paesi. L’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) è uno strumento di democrazia partecipativa che permette di indirizzare il parlamento europeo verso un atto legislativo. Tuttavia solo il 2,4% della popolazione europea conosce questo strumento.
A questo si sommano le difficoltà logistiche che una semplice associazione di cittadini, priva di finanziamenti pubblici e di appoggi istituzionali, deve affrontare per organizzare una raccolta firme a livello continentale. Ciononostante, in questi mesi preparatori abbiamo registrato l’interesse e la partecipazione di numerosi individui, associazioni e realtà territoriali di vario genere che in tutta Europa lavorano da anni per migliorare le condizioni di quanti fuggono dalla privazione dei più elementari diritti umani.
Contro la grancassa mediatica che alimenta narrazioni razziste e xenofobe c’è una popolazione silente che lavora quotidianamente affinché vengano rispettati i più elementari principi umanitari che sono alla base delle carte costituzionali dei paesi democratici. Ed è proprio la voce di questapopolazione silente che intendiamo far arrivare alle istituzioni europee con questa iniziativa. Con questa ICE si chiede alle Istituzioni Europee di adottare strumenti normativi adeguati affinché sia applicato in via effettiva quanto sancito nell’art. 4 della Carta dei Diritti Fondamentali della UE, che recita testualmente “Nessuno può essere sottoposto a tortura, né a pene o a trattamenti inumani o degradanti”. Chiediamo dunque che sia bandito l’uso di ogni formadi violenza nella gestione dei flussi migratori e nel controllo delle frontiere UE, nonché all’internodei paesi terzi (ad esempio Libia e Turchia) con i quali le Istituzioni Europee o gli Stati membri hanno stretto accordi, prevedendo sanzioni in caso di inottemperanza agli obblighi stabiliti.
Questa ICE rappresenti una preziosa opportunità per riportare la politica migratoria dell’Unione Europea in un quadro di legalità. Chiediamo a tutti di aderire e contribuire al successo di questa iniziativa, firmando, ma anche e soprattutto, diffondendone i contenuti nei loro territori, mettendosi in contatto con i gruppi locali che si sono già costituiti. Le firme saranno raccolte principalmente in modalità digitale, attraverso il link bit.ly/SBV, ma anche in formato cartaceo presso banchetti organizzati in occasione di iniziative locali su tutto il territorio europeo.
Per ulteriori informazioni, adesione e partecipazione, nonché per approfondimenti sul testo proposto alla commissione UE, vi invitiamo a visitare il sito dell’iniziativa