Chiacchierata con Jessica presidente dell’aps WE e presentazione dell’evento #PERSONALBRANDING
Jessica Milesi è presidente dell’associazione WOMEN EMPOWERMENT VARESE.
L’associazione di promozione sociale APS WE è nata dall’idea di Jessica stessa, maturata durante il lockdown ma con radici molto più profonde, di costruire una rete al femminile per condividere esperienze, confrontarsi, sostenersi e ispirarsi vicendevolmente.
L’associazione mira a promuovere l’empowerment femminile, ovvero a facilitare la realizzazione e lo sviluppo delle proprie potenzialità, anche e soprattutto, grazie alla costruzione di una rete solidale.
Quella che segue è una parte della bellissima chiacchierata fatta con lei in vista dell’evento che APS WE organizza, in sinergia con CSV INSUBRIA, sul “PERSONAL BRANDING”, ossia come distinguersi nel mondo del lavoro.
L’evento si terrà sabato 9 aprile (sarà gratuito e le iscrizioni sono ancora aperte) presso la sede di CSV INSUBRIA a Varese e vedrà tre HR specialist dare indicazioni e suggerimenti per posizionarsi nel mondo del lavoro, elaborare il proprio CV, sostenere al meglio un colloquio di selezione e molto altro.
Jessica, hai voglia di raccontarci qualcosa di te? Qual è stato il tuo percorso e cosa ti ha ispirata?
Ho 30 anni, sono mamma e sono laureata in economia. Ho fatto il bachelor all’Insubria, il master a Lugano e subito dopo la laurea, a 24 anni, ho iniziato a lavorare presso un’azienda farmaceutica nel mendrisiotto, dove tutt’ora lavoro come business analyst all’interno nel dipartimento IT.
Grandissima ispirazione per me è stata mia nonna, un vero e proprio punto di riferimento, persona dal forte temperamento e a cui ero enormemente legata. Il suo ricordo mi ha spinta a fare qualcosa per essere una donna come lei, maturare quella capacità di mettersi in gioco, agire ed essere un punto di riferimento per gli altri.
Anche alcune letture sono state importanti, autrici come Anna Kulisciova e Natalia Ginzburg, in cui ho letto di tematiche come la necessità umana di lasciare una traccia del nostro passaggio sulla terra e della tendenza delle donne, nociva e da invertire, di non credere nelle loro risorse. Le riflessioni scaturite da ciò mi hanno fatto cercare realtà dove trovare contatti, per ricreare quello scambio con altre ragazze che avevo sperimentato spesso all’università e che mi aveva fatto stare bene: ma se su Milano c’era un pullulare di queste esperienze, su Varese c’erano realtà molto belle, ma legate tutte a esperienze particolari.
Alcune difficoltà come il reinserirmi nel mondo del lavoro dopo la maternità e il periodo Covid hanno tirato fuori tutti questi sentimenti all’ennesima potenza.
Come è nata l’associazione Women Empowerment Varese e cos’è per te?
Proprio durante il lockdown ho pensato di attivarmi e vedere con chi potessi realizzare questo progetto che avevo in mente in stato latente, ho scorso la rubrica dei miei contatti: Giorgia, Francesca, Federica alle quali ho proposto un incontro online per confrontarci e per capire se ci fossero i presupposti per realizzare un progetto di questo tipo, sono rimaste entusiaste. Si sono poi aggiunte all’associazione Giulia, Martina e Miriam anch’esse co-fondatrici dell’associazione.
Avevo in mente gli aspetti di inspiring, networking e mentoring: questi sono i tre pilastri dell’associazione che hanno poi condiviso anche le altre co-fondatrici. Da questo abbiamo cercato di creare una base di valori e di principi con cui animare il gruppo, la community.
Nel contesto di quarantena a cui il Covid ci aveva obbligato, il primo passo è stato volto a dare concretezza al tema dell’ispiring. Una volta aperti i canali Instagram e Facebook, abbiamo contattato delle ragazze che definiamo stra-ordinarie, nel senso che compiono cose straordinarie nella loro quotidianità e che potevano essere d’esempio. Anche nell’ottica di pubblicizzare le loro esperienze, abbiamo intervistato le ragazze e abbiamo postato le loro interviste sui nostri canali.
Per me l’associazione è un filo solidale che lega tutte le ragazze, un luogo di scambio e arricchimento dove sentirsi bene.
Nel 2021 ci siamo candidate, con la guida e la leadership di Martina e in collaborazione con il CSV INSUBRIA, a un programma della Commissione europea dedicato ai giovani under 30, nell’ambito del quale il nostro progetto ha ottenuto il punteggio più alto a livello nazionale ricevendo i fondi necessari per l’avvio delle nostre attività.
Grazie alla vittoria del vostro progetto avete già realizzato tre eventi, il prossimo è quello sul PERSONAL BRANDING declinato sotto un profilo personale e professionale, quale pensi possa essere il valore di trattare questo argomento?
Tutto proviene giustamente da esigenze personali: se ognuna porta le proprie esigenze e le mette sul tavolo questa è un’ottima modalità per dare vita e creare dinamismo nell’associazione. In tante nel gruppo avvertiamo la necessità di capire come avere il CV ideale, come riuscire a sponsorizzarsi e differenziarsi in ambito professionale, anche alla luce di nuovi strumenti come LinkedIn o vari software che vengono usati per le selezioni. É importante per persone giovani che vogliono crescere sapere quali siano le dinamiche di entrata nel mondo del lavoro o di passaggio da una azienda a un’altra.
Questo è un primo evento a tema professionale, ma sono sicura che ne organizzeremo altri, sia di approfondimento del mondo del lavoro subordinato sia per chi ha partita iva.
Sabato ci sarà anche una parte laboratoriale, infatti abbiamo inviato come iscrizione un sondaggio in cui chiediamo quali siano le esigenze delle partecipanti per costruire un evento su misura per le partecipanti, un’idea è quella di fare una simulazione di colloquio, nella quale ci si possa sperimentare e confrontare. Credo possa essere interessante sentire, in un ambiente protetto, le esperienze e le aspettative anche delle altre.
Cosa ti aspetti dall’evento del PERSONAL BRANDING e per il futuro dell’associazione?
Dall’evento mi aspetto che possa dare gli strumenti per emergere e crescere in ambito professionale, ma anche personale, potenziando l’autostima delle partecipanti e il fatto che si faccia in gruppo è di altissimo valore aggiunto. Per quanto riguarda l’associazione mi auguro che possiamo crescere come numero di associati e come visibilità, presenza sul territorio e networking, proprio per riuscire a raggiungere più persone e diffondere i valori dell’associazione. Vi aspettiamo il 9 aprile per conoscerci e confrontarci con l’obiettivo di realizzare che le difficoltà che si vivono singolarmente, spesso, possono essere invece ostacoli comuni e che parlarne, scambiandosi esperienze e informazioni, può essere molto arricchente per la nostra crescita!
Ringraziamo Jessica per il suo tempo e le sue parole ispiratrici e vi invitiamo all’evento con il motto: “Insieme possiamo differenziarci!” Per iscriversi basta mandare una mail a womenempowerment.va@gmail.com