Corpo Europeo di Solidarietà, tre validi motivi per partire
Sono quattro e andranno al fresco: quello della Polonia, della Svezia, della Francia del nord e della Slovenia. Sono giovani in partenza per la loro esperienza con il Corpo Europeo di Solidarietà il cui acronimo in inglese fa “Esc”, European Solidarity Corps, sigla che manda in pensione il vecchio Sve (Servizio Volontario Europeo) assorbendone finalità e modalità. Nelle loro 4 storie si condensa il gap year di Giulia, il “sabbatico” di Gloria e Mara e l’investimento personale di Elena, che dopo la laurea ha scelto questa strada per consolidare le sue competenze.
Il gap year
Giulia è la più giovane del gruppo con la sua maggiore età da poco raggiunta e fresca di diploma al Liceo artistico: parte per la Polonia dove sarà impegnata in un asilo d’infanzia fino a marzo, quando farà ritorno per andare a fare una esperienza di volontariato in Africa. Per lei dopo il diploma è il tempo di riflessione, quello che in altri Paesi viene identificato come “gap year” ovvero il lasso di tempo per decidere quale strada intraprendere dopo il diploma.
Il sabbatico
Per Gloria e Mara la partenza interrompe l’attività lavorativa: entrambe infatti sono operatrici presso la Cooperativa L’Aquilone di Sesto Calende e hanno chiesto una aspettativa di un anno dal lavoro. «Una richiesta che ha trovato pieno appoggio da parte della Cooperativa – dicono Gloria e Mara – dal momento che l’esperienza servirà ad arricchire il bagaglio personale e a portare nuovi stimoli dovuti anche al confronto con altre realtà che operano negli stessi ambiti della cooperativa». Gloria parte a ottobre per la regione dei paesi della Loira, in Francia, presso l’Associazione Familles Rurales che ha una capillare diffusione oltralpe: si tratta di un’organizzazione familiare che mette in campo servizi e attività di prossimità rivolti alle famiglie e alla comunità locale. Mara invece trascorrerà il suo anno in Svezia, a Boras dove lavorerà all’interno di un Centro di aggregazione giovanile, che offre attività a tutta la popolazione locale.
Un master fatto di vita e lavoro
L’esperienza con il Corpo Europeo di Solidarietà può essere letto a tutti gli effetti come un master, per il livello di competenze che si sviluppano sul campo: è questa l’opportunità che ci ha visto Elena, laureata in design che da metà settembre è a Krsko cittadina slovena non lontana da Zagabria. Il suo progetto insiste sui temi della partecipazione e della cultura giovanile e le permetterà di partecipare ad attività nell’ambito del video making.