Giovani e mondo del lavoro in ricerca
Guardare in modo nuovo e senza stereotipi i giovani e il mondo del lavoro ovvero due realtà sulle quali tanto è strato scritto sotto forma di numeri, storie e dati, ma che restano distanti e spesso incapaci di capirsi. Si dice basta a termini come bamboccioni, alla fuga di cervelli e a rocamboleschi racconti che hanno per oggetto colloqui di lavoro. Obiettivo? Andare a vedere, da vicino e con gli occhi dei protagonisti, cosa succede realmente. E trarne le conclusioni.
Sono queste le premesse di un percorso che ha preso il via ieri e che sarà portato avanti nei prossimi mesi all’interno del progetto “Giovani di Valore” finanziato da Fondazione Cariplo attraverso il bando Welfare in Azione e che, sul nostro territorio, vede lavorare insieme enti pubblici, imprese ed enti del terzo settore. Un progetto nel quale il centro di Servizi ha un suo perché, dettato dal suo ruolo di promotore di un volontariato che risulta sempre più capace di creare competenze e di aiutare i giovani ad affacciarsi nel mondo del lavoro.
L’obiettivo del percorso, che vede giovani e mondo del lavoro in ricerca, è alto: chiamare in causa tutti i partecipanti che non sono più solo “osservati”, ma diventano essi stessi “osservatori” in un percorso di ricercazione sociale. Su questo si è proposto ieri un ingaggio diretto a una trentina di partecipanti all’incontro: una platea eterogenea, in cui sedevano rappresentanti di imprese al fianco di giovani studenti, ma anche liberi professionisti impegnati in progetti personali all’interno di VitaminaC (hub sociale del Lavoro Condiviso) ed enti del settore. Un mix inusuale, ma abbastanza ricco da poter garantire che qualcosa di inconsueto e nuovo possa emergere, proprio dalla diversità di vedute.
Il vero valore aggiunto di questo percorso è stato ben spiegato da Franca Manoukian, psicosociologa che in questa progettazione ha un ruolo di coordinamento della ricerca insieme ai ricercatori Diletta Cicoletti e Francesco Cappa.
«Non vogliamo ripetere strade già collaudate – ha detto la Manoukian – perché la questione dei giovani e il lavoro è una questione vitale e non solo per ragioni economiche. Nella società di oggi il lavoro identifica ciascuno di noi ed è il contesto in cui si colloca la vita sociale delle persone».
Ora la palla passa nel campo di un gruppo operativo più ristretto e di un gruppo allargato che nei prossimi mesi saranno impegnati – con il coordinamento delle figure esperte – nella attuazione pratica della ricerca fatta di interviste, sperimentazioni, scambio di esperienze e di tanto altro che si costruirà strada facendo.