Progetto SCU “IN.ABILITÀ . IN.SIEME PER LO SPORT PER TUTTI”
Lo sport garantisce il benessere fisico ma anche mentale, da qui l’importanza di garantirne l’accesso a tutti. Il progetto “IN. Abilità. IN. Sieme per lo sport per tutti” vuole migliorare l’inclusione sociale e quindi sportiva di soggetti fragili nei territori di Brescia e di Varese, attraverso le proposte di UISP Brescia con i suoi quattro volontari e quelle POLHA Varese con Alessandra Bottinelli e Martina Bernasconi Gazzotti, che collaboreranno e affiancheranno allenatori, tecnici e atleti. Il disegno si inserisce nel programma “IN.Sieme Si Può! Giovani” a sostegno dell’”IN.Novazione per comunità più IN.Clusive” al fine di raggiungere l’Obiettivo 10 dell’Agenda 2030 “Ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le nazioni”.
Le attività sportive si inseriranno anche nel quadro del trattamento rieducativo che contribuisce alla realizzazione della personalità dei detenuti oltre che nella partecipazione delle persone più fragili attraverso le loro abilità.
A fare proprio il concetto di abilità è l’associazione POLHA di Varese il cui motto recita: “È l’abilità che conta, non la disabilità”. Questo è ciò che è emerso nel corso dell’intervista a Daniela Colonna Preti, presidente e volontaria dal 1985, in occasione del 40 anni dell’Associazione Polisportiva per Disabili. In tale occasione l’APD POLHA VARESE, in collaborazione con l’ASD ATLETICA CAIRATESE e con il GSH Sempione 82 ASD, ha organizzano un meeting di atletica leggera paralimpica denominato “Meeting dei 40 anni” svoltosi domenica 24 luglio a conclusione dei quattro eventi che si sono svolti durante l’anno.
Tra i partecipanti i nomi di atleti che hanno preso parte alle Paralimpiadi di Tokyo 2021, agli Europei di Bydgoszcz 2021 e agli Europei Giovanili 2022 in Finlandia; Daniela ricorda poi anche gli atleti che hanno preso parte alle Paralimpiadi invernali di Pechino 2022 sottolineando che, nonostante i grandi traguardi raggiunti dai ragazzi, l’obiettivo ultimo del loro percorso è “la trasformazione di un ragazzo più fragile, in una persona che stia bene con se stessa, estendendo questo benessere dallo sport all’intera sua vita”.
La grande vittoria è quella che un gruppo di ragazzi disabili, insieme al suo fisioterapista, ha ottenuto nel 1982 decidendo di fare sport ed è quella che ogni ragazzo conquista tutte le volte che decide di sfidarsi caricando la carrozzina nell’auto, terminando un’intera vasca o anche solo galleggiando in acqua senza aiuto, mangiando una pizza con gli amici. Queste sono le vittorie quotidiane di cui l’attività sportiva, l’amicizia e la ritrovata fiducia in sé stessi sono largamente responsabili.
Tecla Vesia, operatore di Servizio Civile Universale