Così il CAV del Medio Verbano ha ripensato le attività durante l’emergenza
Le volontarie del CAV del Medio Verbano Odv, dopo un primo momento di difficoltà dovuta al lockdown, hanno riorganizzato le loro attività attraverso l’uso del telefono e del Pc, ma soprattutto chiedendo la collaborazione dei Comuni, della Protezione Civile delle Valli del Verbano, della Croce Rossa di Luino e della Caritas del Decanato di Laveno. Obiettivo? Riuscire ad essere vicine al bisogno delle giovani mamme in fatto di pappe e omogeneizzati, ma anche riprendere con modalità diverse il colloquio, elemento fondamentale nel sostenere le donne che si rivolgono al Centro. Ecco il racconto in cui spiegano come, per loro, questa è diventata l’occasione per ripensare il proprio ruolo di volontarie.
di Pinuccia Macchi – presidente CAV del Medio Verbano Odv
Dalle valli del Varesotto facciamo sentire anche noi la nostra voce di volontarie CAV. Siamo state prese alla sprovvista dall’emergenza Covid 19 alla fine di febbraio, quando eravamo nel pieno delle attività di raccolta fondi: in qualche parrocchia era in corso la vendita delle primule proprio la domenica 23 ed è stata bruscamente interrotta dalla sospensione delle messe pomeridiane. Si stava organizzando la lotteria annuale e il pranzo con estrazione dei premi per la domenica 15 marzo: permessi richiesti, biglietti stampati e in corso di vendita, menù stabilito e relativa pubblicità… Tutto sospeso! Sedi di Laveno Mombello e di Luino chiuse! Riunione mensile di marzo rinviata (almeno così si sperava).
Poi abbiamo capito che non si trattava di “rinviare”, ma di “rinunciare” a questi appuntamenti che per la vita del CAV (e per la nostra) sembravano consolidati e irrinunciabili. Chiuse in casa in obbedienza alla norme, considerando anche l’età “avanzata” della maggior parte di noi, abbiamo vissuto come in attesa che qualcosa cambiasse. Non mancavano le telefonate tra noi, ma al di là della vicinanza amichevole, ci si sentiva bloccate.
Finchè alcune più coraggiose, altre preoccupate per la situazione di bisogno delle famiglie nostre utenti, hanno stimolato l’iniziativa di tutte e ci siamo rimesse “in marcia”. Chi da casa col telefono sempre in mano o al computer, chi in sede per preparare i pacchi, chi offrendo soldi e chi spendendoli per l’acquisto di materiale per la primissima infanzia… Abbiamo chiesto la collaborazione dei comuni, della Protezione Civile delle Valli del Verbano, della Croce Rossa di Luino e abbiamo avuto una risposta immediata e generosa. Così si è potuto consegnare a tutte le famiglie assistite (55) il pacco mensile tra la fine di marzo e l’inizio di aprile. Ora è iniziata la preparazione per la seconda distribuzione, sempre con l’impegno delle associazioni sopracitate, e verrà completata entro la prima settimana di maggio. Ci è venuta in aiuto anche la Caritas del Decanato di Laveno con l’acquisto di pappe e omogeneizzati, che sono i prodotti più richiesti dalle mamme, insieme ai pannolini e all’abbigliamento. Siamo riuscite ad organizzare anche una videoriunione, nonostante le perplessità iniziali di tante di noi non “tecnologiche”, ma così appassionate alla nostra amicizia e alla nostra opera di cura per la vita nascente da superare anche questa difficoltà.
Ora ognuna di noi si è impegnata a sentire telefonicamente un limitato numero di mamme per capire l’evolversi delle singole situazioni e, se possibile, intervenire. Il colloquio, che abbiamo sempre ritenuto fondamentale nel sostenere le donne che si rivolgono a noi, è tornato così ad essere al centro della nostra opera. E, anche senza compilazione di schede, firme, ricevute ecc. possiamo dire di avere ripreso la nostra attività. Anzi, forse una situazione così negativa come quella che stiamo vivendo, di paura, di malessere, di confinamento, è diventata occasione di ripensamento sul nostro compito di volontarie a difesa della vita nascente. Ci siamo con-fortate a vicenda e cerchiamo di dare con-forto alle “nostre” mamme, cioè ci sosteniamo le une con le altre perché sostenute da un Altro in cui fermamente crediamo!