Il virus corre e la comunità non resta a guardare
Tra chi si riorganizza, nuove realtà che nascono e collaborazioni profit e non profit: una prima fotografia della comunità che si attiva a quasi sei settimane dal lockdown….
L’aiuto, durante questa pandemia, non si è fermato nel Varesotto, ma ha preso tante diverse forme correndo sulla rete telefonica e sul web, portando la spesa a domicilio e creando ascolto, ma anche cucendo mascherine. Questo è un primo racconto, una fotografia a quasi sei settimane dal lockdown: qui tralasciamo le raccolte fondi, alle quali dedicheremo un apposito racconto.
Cosa emerge? Le associazioni già in essere si sono riorganizzate, o hanno cercato il modo di farlo, altre nuove e spontanee – dal basso – sono nate per l’occasione, le connessioni tra profit e non profit sono cresciute. Naturalmente qui non parliamo di tutte le attività di volontariato che sono state coordinate dai Comuni e dalla Protezione Civile, passate anche dalle associazioni del soccorso: Prociv e Cri e Anpas, infatti, hanno giocato un ruolo tutto loro e specifico che potrà essere oggetto di un altro racconto, magari a bocce ferme.
Come CSV abbiamo fatto un racconto di quello che stava succedendo attraverso la nostra pagina Facebook (#lagentilezzaticontagia). Questo è quello che ne è venuto fuori, un ritratto fatto di tante storie, certamente inadeguato a cogliere tutto, ma adatto a dare un’idea di una comunità che non resta con le mani in mano e non si aspetta, e neppure ha bisogno, di essere coinvolta per decreto.
Per i piccoli e le loro famiglie… e per la didattica
Da subito si sono fermate tutte le attività e i laboratori per i più piccoli presso asili e scuole, ma soprattutto da subito vi è stata l’esigenza di pensare ai bambini a casa, privati della loro socialità, ma anche di pensare ai loro genitori alle prese con lo smart working. Ecco allora che l’associazione Progetto Zattera ha pensato a “favole a merenda” trasmesse sulla pagina Facebook, per intrattenere i bambini con racconti animati dagli instancabili Martin Stigol e Noemi Bassani. Sempre sul fronte minori va segnalato anche che Fondazione Piatti ha attivato il supporto a distanza per i bambini autistici con il progetto Toc Toc per venire incontro al grande bisogno anche delle famiglie di continuare a garantire ai più piccoli un supporto quanto mai necessario. E sempre sul fronte dei minori, una iniziativa particolare è quella di TedXVarese (ricordiamo che è un team di quaranta persone che operano in modo no profit e volontaristico) che ha messo a disposizione una piattaforma a supporto della didattica on line (www.digitalepervarese.it).
Dal basso: Sos Varese aiuta, Busto aiuta e…
E’ nata e ha preso forma con il passaparola “Sos Varese aiuta” dall’idea di Claudio Colombo, imprenditore che ha messo insieme persone in grado di cucire, aziende tessili con tessuti da donare e il bisogno di mascherine. In poco tempo questa realtà ha dato risposta a case di cura e comunità creando una rete capillare di persone. Accanto a questa iniziativa è poi nata e si è sviluppata quella di tre giovani che – con stampante 3d – hanno cominciato a produrre visiere protettive: il gruppo di ragazzi si è dato il nome di “We can Help”. Anche a Busto un gruppo di giovani mette in piedi “Busto aiuta” per raccogliere e consegnare cibo alle famiglie in difficoltà, mentre un altro gruppo di sei ragazzi si mette in connessione per raccogliere fondi per l’ospedale della città.
Spesa a domicilio, farmaci, mascherine e raccolte
Auser Filo d’Argento a Varese ha attivato da subito l’ascolto e ha mantenuto, seppur a ranghi ridotti, la consegna di cibo e farmaci. Inoltre, grazie al laboratorio Auser “mettiamoci una pezza”, sono state cucite mascherine di stoffa a disposizione di chi non riusciva a trovarne. Spesa a domicilio anche a Vedano Olona grazie alla Cooperativa B Plano. A Varese città la spesa a domicilio per i più fragile ha visto la continuità delle attività per il Banco di Solidarietà Alimentare Non solo pane, mentre a Tradate La casa della città Solidale ha riorganizzato la raccolta alimentare presso un supermercato, coordinandosi con il Comune. Sempre a Varese non si sono fermate le mense per i poveri, sia quella di via Luini che quella della presso la chiesa della Brunella, gestita dall’Associazione Il Pane di Sant’Antonio: in questo secondo caso si è riorganizzato il servizio con il take away non potendosi utilizzare gli spazi della mensa per motivi di distanziamento.
Connessioni profit non profit
Tante le connessioni che si sono messe in atto grazie a legami nuovi o già in essere. Ad esempio Fondazione Circolo della Bontà con Mv Agusta (storico marchio delle moto made in Varese) insieme per una donazione agli ospedali varesini. In campo anche Faberlab di Tradate, il laboratorio di stampa 3D targato Confartigianato, per la stampa di valvole 3D da donare agli ospedali lombardi. Il marchio tessile Paul&shark invece ha creato una connessione con la Fondazione Il Ponte del Sorriso per donazioni e per la fornitura di camici. Bella collaborazione anche tra il centro Gulliver di don Barban e la pizzeria 146 per un assist alle suore di via Bernardino Luini che gestiscono una mensa per i bisognosi. Grazie anche a un big donor che ha scelto l’anonimato sono stati garantiti i pasti pronti da distribuire alla mensa. Anche Elmec informatica ha attivato una collaborazione, in questo caso con Admo Varese scegliendo di donare Pc al fine di permettere alla associazione di sviluppare le sue attività on line
Ascolto telefonico: supporto in tante direzioni
In prima linea fin da subito nell’ascolto ai più fragili ci sono stati i Centri Antiviolenza che non si sono mai fermati e si sono coordinati sul territorio con le istituzioni di riferimento (qui troviamo Eos, Icore, Donna Sicura e Dico Donna). Da subito attivo anche Progetto Rughe (un team di soggetti del terzo settore e non, nato da Bando Volontariato 2018) per il supporto e l’ascolto delle famiglie con in carico persone affette da Alzheimer. Anche Ascovova (Associazione di coordinamento del volontariato della Valcuvia) ha attivato un numero per l’ascolto in collaborazione con il Comune di Cuveglio. Asvap 4 a Saronno si è attivata con una linea diretta sul fronte del disagio psichico, che è il suo ambito di riferimento.
Donatori: la generosità corre veloce
Da ultimo un dato su tutti sembra essere la cartina di tornasole di un territorio molto generoso: Avis Provinciale Varese, dopo alcuni appelli lanciati a livello nazionale a donare sangue, viene travolta da richieste di persone che vogliono diventare donatori. Ci sono un paio di giorni in cui la media è di una candidatura ogni ora: in pochi giorni si arriva a 300 domande. La generosità corre veloce, ma la sicurezza delle donazioni ha i suoi tempi: per poter ammettere un donatore servono controlli ed esami e, nella piena emergenza, non si riesce a farli così velocemente. Tuttavia le richieste continuano ad arrivare e nello stesso tempo donatori già attivi continuano a donare: sul territorio non si sono registrati cali nelle donazioni, tutto è andato avanti come sempre, in silenzio e con tanta generosità.