Per non lasciare sole le famiglie: #laquiloneacasatua
Se bambini e ragazzi non possono andare a L’Aquilone, allora l’Aquilone va “virtualmente” a casa loro: così si è organizzata in tempi di distanziamento sociale l’associazione di volontariato e solidarietà famigliare l’Aquilone, che gestisce un centro diurno socio-educativo per minori a Tradate. «Grazie all’impegno e la creatività di tutti i suoi operatori, cui l’Aquilone è infinitamente grata – raccontano i responsabili dell’associazione – si sta cercando di dare un nuovo senso a questo nuovo tempo che ci è dato di vivere».
Di solito l’associazione svolge un intervento pomeridiano con possibilità di mensa dalle 13 fino alle 17.30 tutti i giorni infrasettimanali con attività didattiche e ludico-ricreative, ma il lockdown ha imposto un ripensamento della attività, finalizzato a non lasciare soli bambini, ragazzi e famiglie. «Con il progetto #laquiloneacasatua – spiegano dall’associazione – tutte le attività didattiche ed educative rivolte a minori e famiglie fragili e non solo, nei limiti del possibile, si sono e si stanno svolgendo a distanza attraverso le varie piattaforme zoom skype e google».
Sono stati creati gruppi WhatsApp per raggiungere e coinvolgere i vari target ragazzi famiglie e mantenere legami e relazioni tra le persone. E poi ancora sono stati creati gruppi broadcast per inviare informazioni utili, dalla didattica a distanza, alle varie forme di aiuto per le famiglie promosse dagli enti pubblici.«Per gli adulti – spiegano ancora gli organizzatori – è attivo un servizio di accompagnamento e ascolto a richiesta e volto a sostenere sia i bisogni materiali che le varie necessità e problematiche emerse».
E ancora, al fine di coinvolgere le persone in questo tempo sospeso a partecipare attivamente e a sentirsi meno sole nonostante il confinamento, settimanalmente sono stati lanciati, giochi concorsi e sfide con l’hashtag #lAquiloneaCasaTua challenge. Sono state anche lanciate nuove iniziative, con lo scopo di coinvolgere sia il territorio che nuove persone anche promuovendo raccolte di alimenti e altro con l’’hashtag #contagiodisperanza e #Tracce di Me
«Il rapporto con i servizi sociali comunali e rimasto attivo sin da subito- concludono dall’associazione – e non appena le condizioni lo renderanno possibile ci attiveremo per tornare almeno agli incontri individuali con i minori più svantaggiati e che al più presto necessitano di interventi di prossimità».