Raccolte Fondi: occhi puntati su ospedali e fragilità
La maggiori raccolte fondi hanno puntato l’attenzione sul bisogno di ausili e dispositivi di protezione, ma anche sulla necessità di essere vicini ai più fragili…
Le raccolte fondi non si sono fatte attendere di fronte all’esplodere della pandemia e , fin da subito, è apparso chiaro che i fronti che si andavano ad aprire come “emergenza nell’emergenza” erano due: da una parte è stato evidente da subito che l’aiuto economico era prioritario per gli ospedali, alle prese con acquisti straordinari di ausili per le cure e dispositivi di protezione individuali, dall’altra parte la crisi sanitaria e il lockdown conseguente hanno provocato una pressione, con un “effetto domino”, sulle situazioni di emarginazione aumentando i bisogni dei più fragili. Questo non vuole essere un elenco completo, ma una fotografia delle raccolte fondi attivate da realtà del terzo settore che si sono attivate per andare in aiuto di istituzioni sanitarie e soggetti impegnati in prima linea nell’emergenza.
Insieme per Varese: un sostegno per le realtà del terzo settore
Fondazione Comunitaria del Varesotto è fin da subito apparso come il soggetto maggiormente in grado di catalizzare risorse per poi re distribuirle agli attori impegnati in prima linea nell’emergenza Covid 19. Questo il senso della campagna di racconta fondi Insieme per Varese, lanciata l’11 marzo. L’aiuto si è focalizzato anche sugli aspetti sociale legati all’emergenza sanitaria: sempre più persone e famiglie si sono infatti trovate in difficoltà. Il fondo “Insieme per Varese”, costituito insieme a Fondazione Cariplo, ad aprile è stato incrementato di 450mila euro. Nel frattempo si è dato il via a 18 progetti messi in campo da associazioni ed enti di tutta la provincia di Varese, per far fronte a diverse esigenze: dall’acquisto di presidi sanitari necessari nelle RSA, alla spesa a domicilio per anziani e ammalati, dal sostegno economico di opere di carità che hanno dovuto fare i conti con una platea sempre più ampia di persone bisognose, all’acquisto di device tecnologici da destinare a ragazzi di famiglie fragili per permettere loro di accedere alla didattica a distanza.
Occhi puntati sugli ospedali del territorio
A lanciare un appello per sostenere l’Azienda ospedaliera Asst 7 Laghi è stato invece il Circolo della Bontà che, come associazione, è presente e attiva presso l’Ospedale di Circolo di Varese, una delle sette strutture che fanno capo all’Azienda. Grazie alla generosità di molti, la campagna: “prenditi cura di chi tu cura”, lanciata l’8 marzo, in sole due settimane è arrivata a raccogliere 300mila euro con cui si sono acquistati dispositivi protettivi, sistemi di terapia intensiva, macchine che consentono l’intubazione assistita. Anche un gruppo di ragazzi ha deciso di correre al fianco del Circolo della Bontà, producendo e vendendo per beneficienza le t-shirt e felpe “OneMeterAway”.
Dal Circolo della Bontà è nata anche una campagna di raccolta firme contro l’Iva sulle donazioni (https://www.change.org/p/giuseppe-conte-stop-all-iva-sulla-beneficenza), che dal Varesotto ha avuto un eco a livello nazionale.
In prima linea da subito c’è stata anche un’altra realtà da sempre impegnata in ambito sanitario-ospedaliero, la Fondazione il Ponte del Sorriso che con la campagna “salviamo chi salva” raccoglie risorse per l’ospedale di Cuasso al Monte, diventato a metà marzo centro Covid. Obiettivo è stato quello di acquistare camici, calzari, cuffiette e altri dispositivi sterili per il personale ospedaliero. Il 24 marzo erano stati raccolti oltre 90mila euro.
Tante raccolte, un solo obiettivo: aiutare
Tante sono state anche le raccolte fondi “minori”, tutte però con il medesimo obiettivo. Dalla pro loco di Albizzate che ha deciso di devolvere all’Azienda Ospedaliera tutte le quote associative raccolte, all’Avis di Saronno che ha lanciato tra i suoi soci e donatori una raccolta a favore dell’ospedale cittadino, fino all’Ana (associazione nazionale alpini) della provincia di Varese che ha istituito una raccolta fondi in memoria del dottor Roberto Stella. E come non ricordare infine la Stravenegono che – da corsa campestre cittadina organizzata dalla locale Comunità Pastorale – si è trasformata in raccolta fondi virtuale: niente corsa, tutti sul divano, ma tutti ingaggiati in una gara molto importante, quella della solidarietà in questo caso in aiuto al Fondo San Giuseppe della diocesi che sostiene le famiglie messe in difficoltà dalla perdita del lavoro.