Benandanti: una realtà nata tra pandemia e riforma del Terzo settore
Durante la pandemia, nonostante l’incertezza dettata anche dalla riforma del Terzo settore, hanno continuato a costituirsi associazioni. Nel caso dei Benandanti la nascita di una nuova realtà sembra una precisa risposta al distanziamento: mettere in campo proposte culturali che permettano di tornare a condividere e stare insieme, sognando un festival che trovi casa a Tradate…
La pandemia non ha fermato la voglia di mettersi insieme e fare qualcosa per il territorio, anche da parte dei più giovani. Anzi: per qualcuno la risposta al distanziamento si è condensata proprio nel valore di aggregazione della cultura. È la storia dei Benandanti, associazione giovanile nata sul crinale del primo lockdown e della riforma del Terzo settore, con l’ambizione di dare vita a un festival culturale annuale. Un traguardo da raggiungere sperimentandosi prima su di una serie di appuntamenti a cominciare dal Giappone e dagli Haiku. Chi è curioso di saperne di più, oltre a leggere queste righe, può partecipare al prossimo evento il 18 settembre all’Osservatorio Astronomico di Tradate e trovare tutte le informazioni seguendo i canali social dell’associazione.
Da Tradate al Giappone per condividere una passione
A gettare le basi della nuova associazione è stato un gruppo di giovani – studenti e lavoratori tra i 20 e i 30 anni – cresciuti nel tradatese, terra di imprese non priva di memoria storico-artistica e bellezze naturali. «Quello che ci ha spinti a darci da fare – dice Marco Zappa, presidente dell’associazione – è stata la constatazione di quanto fosse limitata la proposta di attività culturali sul territorio, un vuoto che abbiamo sentito il desiderio di colmare mettendoci in gioco in prima persona». L’entusiasmo si è acceso a dicembre 2019 con un primo incontro tra una decina di ragazzi che, come tutti, non potevano immaginare quale scenario si sarebbe aperto da lì a pochi mesi.
«All’inizio del nuovo anno ci siamo trovati a dover organizzare i nostri incontri on line. Nonostante difficoltà e perplessità – dice ancora Marco – siamo andati avanti con il nostro progetto che, a quel punto, appariva sempre più difficile da realizzare viste le restrizioni». Le difficoltà non erano solo quelle legate al Covid. «Ci siamo presto resi conto – dice Silvia Casu, vice-segretaria – che costituire una associazione significa anche interfacciarsi con obblighi burocratici e amministrativi resi più complicati dalla riforma del Terzo settore e da una normativa nuova e in evoluzione».
Neppure questo ostacolo ha fatto venir meno il desiderio di provare a mettere insieme una proposta culturale per il territorio. Il tempo del Covid è stato un tempo di gestazione in cui sono state messe le basi anche attraverso il confronto con altre realtà, non solo del tradatese. «Proprio la modalità dell’on line – spiega ancora Marco – ci ha permesso di conoscere e di confrontarci con altri gruppi di giovani attivi su tutto il territorio nazionale». Inoltre i mesi passati sono serviti anche per cominciare a tessere rapporti con l’amministrazione comunale e con altre realtà attive a Tradate per pensare a possibili sinergie.
Solo a maggio di quest’anno i Benandanti hanno potuto organizzare il loro primo vero evento culturale e la scelta è caduta sul Giappone. Un argomento che potrebbe risultare bizzarro a queste latitudini e una proposta che, dal punto di vista del contenuto, è stata pensata senza strizzare l’occhio al divertimento: la storia del Giappone di fine ‘800, la scuola fotografica di Yokohama e un affondo sulla poetica degli Haiku. «Avevamo 40 posti disponibili e 75 iscritti- raccontano Marco e Silvia – e non abbiamo riempito la sala di amici a parenti, ma di persone a noi sconosciute raggiunte tramite una buona campagna di promozione dell’evento e realmente interessate al tema. La nostra scelta è stata dettata dal desiderio di condividere una nostra passione con la comunità. I numeri ci hanno dato ragione».
Il 18 settembre sarà il momento dell’appuntamento “numero 2”, una serata concerto all’Osservatorio Astronomico di Tradate con un gruppo musicale, un sentiero di lucine e gli Haiku, immancabili componimenti poetici giapponesi, ad ispirare gli animi. «Questo secondo appuntamento – dice Marco – ci ha permesso di sperimentarci nel rapporto con altre realtà del territorio come Foam 13 e Astronatura che si occupano rispettivamente della gestione dell’Osservatorio e delle attività connesse». Un altro passo per crescere e raggiungere l’obiettivo più ambizioso, quello di creare un festival a Tradate che possa essere un appuntamento fisso aperto alla comunità, ma in grado di attrarre un pubblico anche più ampio. Una proposta ancora tutta da costruire, mentre nel frattempo lungo il loro cammino i Benandanti non smettono di trovare altri amici, soci e sostenitori perché – come dicono sempre loro – tutti siamo un po’ “benandanti”.