Sul ponte più alto d’Europa senza tremarella
I ponti sono fatti per unire. Sicuramente a questo hanno pensato i membri dell’Associazione Parkinson Valtellina “Fausto Fiora” ODV nell’organizzare una iniziativa davvero particolare nell’ambito di “Ottobre in rosa”: l’attraversamento del “Ponte nel cielo” in Val Tartano.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo scritto di Sandro Dell’Oca, volontario dell’Associazione Parkinson “Rino Gangemi” di Delebio.
Una cinquantina di persone, tra parkinsoniani, famigliari e amici, si sono dati appuntamento lo scorso sabato 19 ottobre per affrontare questa nuova sfida: percorrere i 300 metri di quello che è classificato come il ponte tibetano più alto d’Europa, sospeso a quasi 150 metri di altezza; roba da far venire la tremarella anche a quelli che il Parkinson non ce l’hanno.
La giornata, dal punto di vista meteorologico, non è stata delle migliori: una fitta nebbia si alzava dal torrente impedendo la vista del vuoto sottostante, ma questo non a tutti è dispiaciuto. Vuoto e nebbia, senso di scoraggiamento e di solitudine: in mezzo al ponte qualcuno riferisce di averli provati; è la stessa sensazione che attanaglia spesso coloro cui viene diagnosticata una malattia, e in particolare quelle invalidanti, come il Parkinson. Poi si intravedono delle ombre che precedono e altre che seguono: sono quelli che stanno facendo lo stesso cammino, avanzando con la stessa difficoltà, magari con le mani sulle corde per paura di cadere e allora non ci si sente più soli, il coraggio di continuare ritorna.
Alla fine del ponte negli occhi la soddisfazione di avercela fatta, il desiderio di condividere le sensazioni provate, la gioia di sentirsi in un gruppo, non a caso gli obiettivi delle associazioni partecipanti: l’Associazione Parkinson Valtellina “Fausto Fiora”, nata solo tre anni fa ma già sicuro riferimento per l’Alta Valle, l’Associazione Parkinson “Rino Gangemi” di Delebio, con una storia quasi decennale alle spalle, un faro per la Bassa Valle e l’Alto Lario, e l’Associazione parkinsoniani di Bergamo.
Non poteva mancare, per concludere l’incontro, il momento conviviale presso un ristorante locale, ulteriore occasione per uno scambio di esperienze e perché i rispettivi presidenti – Isabella Fava, Amos Dell’Oca e Marco Guido Salvi – sottolineassero la positività dell’iniziativa e l’importanza di “fare rete” per poter migliorare l’offerta ai propri membri, farsi conoscere e farsi ascoltare.
Ulteriori informazioni possono essere richieste ad Isabella Fava, presidente dell’Associazione Parkinson Valtellina “Fausto Fiora” al 338 4278108, numero al quale si possono rivolgere i malati di Parkinson e i loro familiari per avere un supporto.