Trasporti sociali in sicurezza per le piccole associazioni della provincia di Sondrio
Fondazione ProValtellina, Auser e CSV Monza Lecco Sondrio insieme per rispondere alle esigenze delle associazioni che si occupano di trasporto sociale.
Sono 27 le realtà del territorio della provincia di Sondrio che, in questa fase emergenziale legata al Covid-19, sono state supportate mediante la fornitura dei dispositivi di protezione individuale per operare in sicurezza e con azioni di formazione e consulenza su come farlo.
Fondazione Pro Valtellina ha messo a disposizione un contributo di 10.000 euro.
Gli operatori del CSV hanno contattato le associazioni per sondare le loro richieste e necessità e, insieme ad Auser, si sono poste le condizioni per far ripartire le associazioni in sicurezza. Laddove non è stato possibile, sono intervenute altre realtà per far sì che i servizi alle comunità non fossero interrotti o fossero ripristinati.
“Le situazioni di difficoltà e di fragilità alle quali queste associazioni garantivano una risposta puntuale – spiega il presidente di Fondazione Pro Valtellina Onlus Marco Dell’Acqua – si sono purtroppo aggravate con la pandemia, perciò l’opera dei volontari è diventata ancora più importante. Abbiamo ritenuto doveroso intervenire per consentire alle associazioni di continuare a svolgere i loro servizi, garantendo un supporto senza il quale molte persone si sarebbero trovate in seria difficoltà. Sostenere i volontari ci ha consentito di aiutare tante persone che fanno affidamento su di loro: in questo momento drammatico ritengo che ciascuno debba fare la propria parte e far crescere il senso di comunità, affinché la solidarietà sia di conforto a tutti“.
Anche in provincia di Sondrio sono numerosi i trasporti di persone per esigenze sanitarie, sociali e altri bisogni primari che vengono effettuati quotidianamente su tutti i 5 distretti da parte di alcune realtà di volontariato storiche e alcune di più recente costituzione.
“È doveroso precisare che accanto a queste realtà esistono i noti comitati locali della Croce rossa italiana (CRI) e le varie Protezioni Civili PC comunali, intercomunali e provinciale. Queste realtà sono adeguatamente organizzate e strutturate per svolgere tale servizio in autonomia e con protocolli consolidati anche in situazioni di emergenza, tanto che alcuni servizi essenziali e indifferibili svolti dalle associazioni da noi contattate, ad esempio il trasporto di malati oncologici per cicli di chemioterapia, sono stati presi in carico proprio dalla CRI e dalla PC – spiega Fabio Colombera, presidente di Auser Valtellina e Valchiavenna – questo servizio è stato quindi offerto a quelle associazioni che potevano riscontrare rilevanti difficoltà nell’affrontare una situazione del tutto nuova per loro, col rischio di non essere strutturati per fronteggiare le difficoltà”.
Cosa è emerso dall’indagine
Innanzitutto un sentimento di sollievo e di apprezzamento del fatto che ci fosse qualcuno che si interessasse dei loro problemi. Ciò è sintomatico che si trovassero in una situazione di affanno, isolamento, confusione, insomma di bisogno, e che necessitassero di un aiuto o quantomeno di un orientamento.
Si sono manifestate tre significative problematiche:
- la mancanza di volontari idonei;
- la mancanza di adeguata strumentazione e dispositivi di protezione individuali;
- la precarietà delle convenzioni in atto e la necessità di consulenza in ottemperanza alle normative anti-covid.
La maggior parte delle associazioni intervistate dispongono di volontari con un’età superiore a 65 anni. Nella prima fase dell’emergenza quindi la maggior parte dei volontari era impossibilitata a svolgere il servizio, per le restrizioni imposte dalla legge.
“Abbiamo aiutato le associazioni a ripartire e a rimettersi in gioco mettendole prima di tutto in sicurezza e nelle condizioni di proseguire in tranquillità il loro operato. Ringraziamo ProValtellina per il sostegno e tutti i volontari che con grande coraggio sono riusciti a prendersi cura della comunità e delle persone più fragili anche dentro una complessità così grande come quella che abbiamo vissuto e stiamo vivendo – sottolinea Gabriella Bertazzini, vice presidente di CSV Monza Lecco Sondrio – continueremo a stare a fianco alle associazioni perché possano accogliere al loro interno nuovi giovani aspiranti volontari e perché si rinnovino a livello organizzativo, di pensiero e di collaborazione e alleanza tra loro. Crediamo molto nel dialogo costruttivo e collaborativo tra più realtà del Terzo Settore”.
Delle 40 realtà contattate, 27 hanno concretamente beneficiato della rete di aiuti e consulenze:
- Auser Bormio
- Auser Tirano
- Auser Sondrio
- Auser Morbegno
- Auser Chiavenna
- Anteas Bormio
- Anteas Tirano
- Anteas Sondrio
- Anteas Morbegno
- Anteas Chiavenna
- Insieme per vincere Valdidentro
- V3V Valchiavenna
- Associazione Volontari e missione Bassa Valle
- GFB Talamona
- Gruppo della Gioia Morbegno
- UILDM
- TSB
- Fiori di Sparta Tirano
- Univale
- CFD Valdisotto
- Quadrifoglio Chiavenna
- Amici del Venerdì Chiavenna
- Charitas Valfurva
- Amici dei Pompieri Chiavenna
- ANFFAS Sondrio
- Emporion sociale Sondrio
- Navicella