Terzo Settore: uomini e donne che creano valore. La lezione di Zamagni a Monza
Terzo Settore: uomini e donne che creano valore. Non soltanto valore monetario, ma anche e soprattutto valore sociale, spirituale, civico, culturale.
E’ quanto ha ricordato l’economista Stefano Zamagni durante il convegno “Quale futuro per il Welfare di Comunità” organizzato lunedì 14 maggio a Monza da Fondazione della Comunità MB, CSV Monza Lecco Sondrio, Forum Terzo Settore MB e Confcooperative MI-MB-LO e che ha visto la partecipazione di un qualificato pubblico formato da operatori e dirigenti del Terzo Settore monzese e della Brianza. Presenti anche esponenti del mondo sindacale, delle istituzioni, del mondo imprenditoriale e cittadini interessati ad approfondire i temi dibattuti dal convegno.
Qui potete trovare la sintesi del convegno a cura di Fabrizio Annaro – Il Dialogo di Monza, media partner dell’evento, di cui riportiamo alcuni estratti.
Zamagni invita a non essere pessimisti, a guardare la realtà con realismo, concretezza e fantasia al fine di trovare nuove soluzioni ai nuovi problemi.
WELFARE DI COMUNITA’
A cavallo fra il secolo scorso e l’inizio del nuovo millennio, tre paradigmi di welfare si sono succeduti e hanno segnato la storia sociale del capitalismo.
Il welfare capitalism, nato nel 1919 in America, è finanziato dagli imprenditori e consiste nell’assicurare ai lavoratori delle proprie aziende assistenza sociale e sanitaria. Ha un difetto: si limita a beneficiare i lavoratori di quelle imprese, quindi non ha carattere universale. Il vantaggio del welfare capitalism è la crescita dell’efficienza e della produttività aziendale.
Il welfare state, invece, è nato nel 1942 in Inghilterra grazie al grande economista J.M. Keynes. Ha carattere universale perché lo Stato assicura gratuitamente a tutti i suoi cittadini cure mediche, scuola ed assistenza sociale. Il limite del welfare state è l’insostenibilità finanziaria. “Non c’è bisogno di esser matematici per capire che le spese sociali e sanitarie crescono esponenzialmente – ha dichiarato Zamagni – mentre le entrate statali sono proporzionali alla ricchezza”. In poche parole il welfare state, malgrado il vantaggio dell’universalità, è “un sistema a favore dei poveri che diventa sempre più povero”.
Il welfare di comunità vede le persone progettare servizi a beneficio della Civis. Servizi e progetti finanziati da un sistema che vede la collaborazione fra enti pubblici, fondazioni, imprese private, cittadini, enti di Terzo Settore.
SUSSIDIARIETA’ CIRCOLARE E TERZO SETTORE
La sussidiarietà circolare richiede coprogettazione cioè collaborazione fra i protagonisti del welfare che analizzano i bisogni, studiano le risorse e mettono in campo le risposte. Un sistema che impone da parte dell’ente pubblico un riconoscimento al Terzo Settore.
Il successo del welfare comunitario è intimamente legato alla partecipazione delle imprese. Non solo perché dispongono di risorse finanziarie, ma anche perché sono portatrici di una cultura che aiuta i progetti a trovare concretezza.
La riforma del Terzo Settore con l’introduzione della finanza sociale darà la possibilità alle imprese sociali di emettere titoli di credito entro determinate regole e garanzie, il tutto grazie a un fondo sociale garantito dallo Stato.
Zamagni ha rimarcato come sia necessario attrezzarsi culturalmente ed avere più coraggio affinché il Terzo Settore conquisti il ruolo che gli spetta, magari istituendo nella nostra Regione un corso di Laurea di Economia Sociale.
“Gli esponenti del Terzo Settore – ha concluso Zamagni – hanno una responsabilità specifica nei confronti della comunità: essere richiamo etico e morale a tutte le altre sfere sia sociali sia dell’impresa sia della politica.Non abbiate timore di riprendere una classe politica o gruppi di cittadini che mandano a quel paese il bene comune e gli interessi dei più deboli”.
TAVOLA ROTONDA E PROGETTI SOCIALI VINCENTI
All’intervento di Zamagni è seguita una tavola rotonda con:
- Francesco Banzatti di Confindustria sarà portatore nelle sedi dell’associazione degli imprenditori della richiesta di coinvolgere le imprese nella progettazione di servizi di welfare di comunità;
- Carola Carazzone, segretario Generale di Assifero (Associazione che riunisce le Fondazioni private e di Comunità) ha riportato la mentalità sempre più partecipativa delle fondazioni e delle famiglie;
- Concetta Monguzzi, sindaco di Lissone e presidente del Tavolo territoriale di Welfare, ha sottolineato l’obiettivo di creare sinergie, collaborazioni e risposte di sistema ai bisogni del territorio soprattutto in termini di casa, lavoro, e sostegno al reddito;
- Stefano Tassinari, esponente del Forum Nazionale del Terzo Settore, ha ricordato la debolezza politica e rappresentativa del mondo sociale, un welfare “bricolage” fatto di tante proposte che si limitano a soluzioni di problemi e di questioni individuali;
- Filippo Viganò a nome dei promotori e del CSV di Monza-Lecco Sondrio, ente di cui è presidente, ha ricordato gli obiettivi del convegno e la forza sia numerica sia di impatto sociale del mondo del volontariato.
Nel corso dell’evento sono state presentate anche tre esperienze significative di welfare di comunità del territorio brianteo:
- Franco Villa ha raccontato della Casa Francesco un luogo di accoglienza per persone con fragilità;
- Giovanni Vergani ha illustrato il progetto Tiki Taka servizio in favore della persona disabile;
- Roberto Mauri ha spiegato Il Paese Ritrovato un vero e proprio villaggio che accoglierà persone con Alzheimer.
La Fondazione della Comunità MB ha creato una pagina sul loro sito dedicata all’incontro con Zamagni: Welfare di Comunità_Incontro 14 Maggio.
Sullo stesso argomento segnaliamo il numero di VDossier sul tema “La via della sostenibilità. Verso uno sviluppo territoriale con il volontariato protagonista” che apre una riflessione sul concetto di “sviluppo del territorio”.