Fiducia Dono Accoglienza: la solidarietà senza confini del CSV Monza Lecco Sondrio
Come si costruisce la comunità della fiducia? Creando legami e fiducia.
Lo ha dimostrato il CSV Monza Lecco Sondrio con il tour della Fiducia che lo scorso fine settimana ha colorato le piazze di tre città con la Giornata del Dono il 5 ottobre a Monza, Manifesta il 6 e 7 ottobre a Lecco e “Dare segno di sé” il 6 ottobre a Sondrio.
Tutto è partito dal tema scelto dal Centro di Servizio per il Volontariato, attorno al quale sono state costruite tre grandi manifestazioni con al loro interno tanti piccoli eventi animati dalle associazioni di volontariato con la collaborazione di enti pubblici e del Terzo settore, enti commerciali e profit e con il coinvolgimento dell’intera società civile, bambini, giovani, adulti e anziani, ognuno portatore della sua unicità e diversità.
“Le relazioni tra le persone che durante il tour della Fiducia si sono create tra tutti i partecipanti sono il più bel risultato che il CSV MLS può affermare con gioia di avere raggiunto – spiega il presidente Filippo Viganò – a cominciare dai cittadini, dalle associazioni, da tutto il Terzo settore, per arrivare alle tante e importanti autorità che hanno partecipato, si può dire che il risultato di creare legami e voglia di collaborare in piena fiducia è stato ampiamente raggiunto”.
Una strada che conoscono bene i CSV di Monza, Lecco e Sondrio che, dopo un lungo percorso di riorganizzazione, dal 1° gennaio di quest’anno hanno costituito il nuovo ente di Terzo settore CSV Monza Lecco Sondrio: “Nella fusione dei tre CSV, per esempio, la collaborazione, il rispetto e la volontà di non prevaricare sono stati gli elementi che hanno consentito di avere un nuovo soggetto che, preservando l’identità e la positiva complessità dei territori, ora si pone come forte punto di riferimento per gli enti pubblici e per l’associazionismo per la costruzione e la programmazione di un welfare di comunità – sottolinea Viganò – il cammino che, in questi tre giorni, ha dato voce a tutti coloro che si occupano, a vario titolo, del sociale continua con rinnovato impegno e con la volontà di fare sempre meglio, insieme, per il Bene Comune”.
La Trilogia della fiducia ha dato inizio ad un percorso condiviso dai tre territori che significa unione di intenti e collaborazione proficua. Un lavoro culturale importante: le persone che hanno partecipato alla Giornata del Dono a Monza, al “Dar segno di sé” a Sondrio e a Manifesta a Lecco sono tornate a casa con un messaggio ed un invito a rendersi protagonista nella costruzione di nuovi e solidi legami nella propria comunità.
MANIFESTA a Lecco
Il bilancio della XXII edizione di Manifesta è decisamente positivo: “Grande interesse ha suscitato il coinvolgimento dei giovani degli istituti superiori nel percorso alternanza scuola lavoro nel volontariato e la partecipazione di due ragazze dell’istituto Manzoni alla conferenza di sabato 6 ottobre con il loro punto di vista “Sguardi Freschi” sull’esperienza vissuta – racconta il vice presidente del CSV, Angelo Vertemati – altra nota positiva lo spettacolo serale in sala Ticozzi presentato e confezionato dai ragazzi dell’Associazione Spettacolaree che sono riusciti a raccontare tante storie diverse con esibizioni e forme d’arte differenti, musica, canto, danza, teatro, cinema, unite tra loro da parole chiave come legàmi, accessibilità, fedeltà, consapevolezza e speranza. La domenica in piazza, illuminata da una bellissima giornata di sole, ha visto un’ottima presenza e partecipazione dei cittadini”.
Il tema della Fiducia e il richiamo a presentarsi in piazza facendosi conoscere per il messaggio che portano quotidianamente nel costruire comunità, partecipazione, alleanze, è piaciuto alle associazioni di volontariato di Lecco. Manifesta è stata per loro un’occasione d’incontro importante con la città e i suoi cittadini.
Nel convegno del 6 ottobre “La comunità della fiducia: come si costruisce?” Gino Mazzoli ha declinato il tema della fiducia riconoscendo la necessità di recuperare le relazioni con e fra le persone, riconsiderando nella società il ruolo di soggetti intermedi, ormai in crisi, alla luce del contesto attuale, dove si tende ad affannarsi sul proprio bisogno individuale, dimenticando che se lo si mette in comune si è capaci di attivare molte più risorse. Una situazione che rispecchia l’era tecnologica attuale che intreccia solitudine e paura.
Sostanzialmente d’accordo e al rilancio gli altri partecipanti alla tavola rotonda Filippo Galbiati, Massimo Giupponi e Paolo Dell’Oro: di fronte a questo contesto, per costruire politiche sociali è necessario guardare oltre le proprie funzioni e il proprio territorio di competenza, superando l’autoreferenzialità, intrecciando relazioni e partnership sul senso e avviando dentro le comunità una governance allargata.