Educare per vincere
Passa dall’educazione il riscatto dei giovani brasiliani ad opera dei volontari dell’Associazione A dança da Vida.
“Da poco tornati dal Brasile, siamo ancora immersi in quella realtà complicata e sofferente ma piena di vitalità, speranza e calore umano. Il paese sta attraversando un momento assai difficile, una gravissima crisi: economica, politica, sociale, culturale e morale. La povertà, che negli anni scorsi sembrava regredire, sta di nuovo colpendo settori sempre più ampi della popolazione. È visibile attraverso il numero dei moradores de rua, più che raddoppiato – spiegano Maria e Francesco, volontari dell’associazione – ci sono due città, che si intersecano ma non comunicano. Uomini, donne, giovani, ragazzi, bambini e bambine, a volte intere famiglie: stanno immobili, appoggiati a un muro o sdraiati sui marciapiedi. Non parlano, non chiedono. Forse non vedono neppure i passanti che li scavalcano senza far loro minimamente caso. Cose, scarti, rifiuti… Il segno più impressionante tra i molti, tutti dolorosi, della crisi“.
La recessione economica unita al fallimento della politica ha determinato il sostanziale azzeramento dei finanziamenti, pubblici e privati, destinati agli interventi sociali. La parte più povera ed emarginata della popolazione viene di fatto abbandonata a se stessa il che, soprattutto per i più giovani – bambini ed adolescenti – significa trovarsi alla mercé dei gruppi di criminalità organizzata che dominano e controllano le aree degradate delle periferie.
Ciò determina un pauroso aumento della violenza. A São Mateus, cittadina apparentemente tranquilla, si verificano più di 70 omicidi all’anno, con un tasso di 60 su 100.000 abitanti (in Italia è 0,7). Sia gli autori che le vittime sono in grandissima maggioranza giovani, spesso minorenni. Per lo più poveri e neri.
“È di loro che ci occupiamo, cercando di toglierli dalla strada, cioè dallo sfruttamento, dalla criminalità, dalla droga, dalla prostituzione e dalla morte. Il Centro “Ricostruire la Vita” li avvia alla scuola, li segue nello studio, li coinvolge in attività artistiche e culturali che stanno trasformando l’intero quartiere. I bambini e le bambine di strada e di favela trovano nel Centro un ambiente accogliente, stimolante e protettivo in cui possono esprimere i propri talenti e le proprie potenzialità. Incontrano, così, l’altra faccia del mondo, il lato della vita che per noi è normale e scontato, ma che per loro rappresenta una sorpresa ed una scoperta“.
Altro importante intervento è rappresentato dalle borse di studio. Dal 2008 sono decine i giovani che ne hanno usufruito e si sono formati nelle più diverse aree. Tutti sono inseriti nel mondo del lavoro dove vengono molto apprezzati e cooperano come volontari alle attività sociali ed educative promosse dall’Associazione. Soprattutto testimoniano efficacemente della possibilità, anche per i giovani dei quartieri più emarginati, di conquistarsi un futuro onesto e dignitoso.
Dodici stanno attualmente frequentando i corsi universitari. Tutti risultano in perfetta regola con gli esami, in cui riportano ottime votazioni.
“In conseguenza dell’attuale, difficilissima situazione del Brasile questi interventi, particolarmente preziosi, dipendono ancora presso che totalmente da noi. La sfida che – nell’ambito del gemellaggio tra Sondrio e São Mateus – l’Associazione si è assunta è garantire la loro prosecuzione in modo da accompagnare i “nostri” bambini, adolescenti e giovani fino alla naturale conclusione dei loro percorsi di studio e di formazione“.
Ciò comporta un impegno finanziario di oltre 30 mila euro all’anno, in parte sostenuto grazie al generoso contributo di un certo numero di storici sostenitori, ma che richiede anche la costante proposta di nuove iniziative di autofinanziamento.
Tra queste particolarmente significativo il calendario Educar para vencer (Educare per vincere: la miseria, lo sfruttamento, l’emarginazione e la criminalità), che ogni anno viene proposto dall’Associazione A dança da Vida.
Lo trovate a Sondrio presso la Bottega della Solidarietà in via Piazzi, 18.
Per maggiori informazioni si possono contattare Maria e Francesco al 338 8450507.