Di montagna, di limiti e di rispetto. Qui c’è posto per tutti.
La montagna può essere vissuta in tanti modi diversi.
Tanti quante sono le persone che si avventurano per i suoi sentieri.
Noi ve ne presentiamo 8. Tutte accomunate da un uguale e profondo rispetto. E da un’umanità che si prende cura dell’ambiente e delle persone. Di tutte le persone, cominciando da quelle più fragili.
Walter, Francesca, Andrea, Luciano, Stefania, Olivo, Daniele e Sandra sono i protagonisti di 8 video che parlano di montagna e accessibilità.
Li accomuna l’essere nati in provincia di Sondrio, una delle 3 province italiane classificate come interamente montane.
Hanno età diverse e storie diverse. C’è chi lavora e chi ha voglia di trovare un’occupazione o sta aspettando la pensione.
Hanno conosciuto la solidarietà e hanno aiutato.
Hanno tutti delle fragilità e delle risorse. E dei progetti.
Ve li facciamo conoscere. Provate a mettervi nei loro panni e a fare un pezzo di strada insieme a loro.
Walter Fumasoni
La montagna è il nostro museo a cielo aperto e tutti dovrebbero potervi entrare. La montagna rappresenta anche una bellissima metafora della vita, è sincera e non è discriminante. Ognuno si trova davanti i propri limiti però l’importante è che ci si possa andare. Rendere accessibile la montagna vuol dire, nei sentieri che già ci sono, studiare anche tecnicamente quelle che sono le piccole barriere che possono essere rimosse. Fare una buona manutenzione ordinaria e tenere pulito. Ed esplicitare quelli che sono i valori tipici della gente di montagna: qui le cose si fanno tutti assieme e tutti assieme si arriva in cima.
L’associazione “dappertutto” rappresenta un po’ la volontà di riportare dappertutto nella società, la fragilità. Se ci guardiamo attorno, abbiamo un grande assente all’interno della nostra società che è proprio la fragilità. Tendiamo quasi ad abituarci a non vederla, a non incontrarla. Quello che noi facciamo per rendere accessibile la montagna, è educare le persone ad accorgersi di questa assenza e convincere tutti, nei loro paesi, nelle loro famiglie e nei loro ambienti, di andare e prendere queste fragilità e queste persone spesso un po’ lasciate a loro stesse, e aiutarle, tirarle fuori di casa e portarle in montagna.
Francesca Rogna
Sono Francesca, ho 47 anni e abito a Sondrio. Io sono in carrozzina, ho una disabilità motoria dalla nascita. Sono una volontaria di “dappertutto”.
Le montagne sono una barriera: una barriera che sembra insormontabile, ma insormontabile non è, perché con l’aiuto di questo meraviglioso ausilio che è la Joëlette e con l’aiuto fondamentale degli amici e dei volontari che spingono e che tirano ho potuto godermi la montagna nel vero senso della parola. Mi siedo bella comoda, ho i miei cari cavalieri che mi spingono e io mi godo la montagna che è un piacere.
Andrea Sceresini
Sono Andrea. Di professione faccio il meccanico di moto e ho 53 anni.
Sono un joëlettatore: uomo di fatica che spinge e si diverte con altre persone ad aiutare i ragazzi ad andare in montagna. Chi me lo fa fare? il divertimento che provo a stare con queste persone e ad aiutare i ragazzi ad avere un attimo di svago e a stare all’aria aperta. Ho provato anni fa in seguito a un incidente il fatto di essere aiutato a riprendere in mano la mia vita. E così ho capito che dovevo dare agli altri quello che avevano dato a me. Mi sento appagato dell’aiuto che dò. La montagna è libertà, stare all’aria aperta e anche avere dei momenti di riflessione quando sei solo.
Luciano Bertolina
Sono nato in Valfurva, in Alta Valtellina. Ho sempre frequentato la montagna. Ho visto tutti i continenti e le montagne del mondo, seguendo vari percorsi naturalistici e ambientali con il Club Alpino Italiano. Sono presidente del CAI di Valfurva. Col progetto “dappertutto” abbiamo cercato di far frequentare e portare sulle montagne, anche le meno accessibili, tutti i ragazzi che hanno meno possibilità di arrivare e vedere la montagna in tutti i suoi aspetti.
Il nostro compito è stato quello di fare dei sopralluoghi, in collaborazione col Parco Nazionale dello Stelvio, Comuni e Comunità montana Alta Valtellina, per trovare dei percorsi e renderli accessibili e raggiungibili da tutti grazie alle Joëlette.
Stefania Carnazzola
Ho 40 anni, abito in provincia di Sondrio, in un paese che si chiama Albosaggia. Sono laureata in Giurisprudenza e purtroppo al momento non sto lavorando. Il ruolo che ricopro all’interno della mia associazione, l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, è quello di vicepresidente. La montagna fa parte della mia vita, ci sono cresciuta e mi piace camminare. Tutti i percorsi che seguo sono per lo più semplici, normalmente cammino accompagnata. Rendere accessibili i sentieri di montagna deve diventare assolutamente un obiettivo da perseguire. In Valtellina sono stati allestiti due percorsi cosiddetti sensoriali, uno in Val Gerola e uno in Val Masino. Sono utilissimi per chi non vede, ma anche per chi vede, per poter capire ed esplorare delle esperienze sensoriali.
In futuro mi piacerebbe organizzare delle escursioni di gruppo con altri non vedenti, accompagnati da esperti o volontari. Camminare in compagnia secondo me è molto bello. Credo che tutti i non vedenti debbano poter fruire di questa possibilità.
Olivo Ortensio
Mi chiamo Olivo, abito in un paese piccolo sopra la città alpina di Sondrio. Lavoro in Banca. Fra poco dovrei andare in pensione, per cui avrò più tempo per fare tante passeggiate sulle nostre belle montagne. È importante per tutti noi avere la possibilità di poter vedere le bellezze della natura ovunque. La montagna è un punto di riferimento già dai tempi remoti, primitivi, non solo a livello territoriale ma come luogo di pace interiore e di benessere. Quando sono in cima alla montagna sento un profondo silenzio in fondo all’anima e ammiro la bellezza del panorama, soprattutto la natura ancora intatta. Ho sempre fatto il volontariato all’Ente nazionale sordi della provincia di Sondrio. Attualmente sono consigliere regionale ENS. Mi sono sempre dato da fare per il bene dei sordi. Ho avuto anche l’incarico come direttore tecnico sport invernali nazionali alle ultime Olimpiadi 2019, che sono state fatte qui in Valtellina. È bene essere partecipe in varie associazioni perché rende la nostra vita ricca di valori.
Daniele Berbenni
Vivo a Bormio e ho 27 anni. Adesso sto lavorando come cameriere. Ho conosciuto e ho fatto l’esperienza di Albergo Etico. Come tutor avevo un collega con la sindrome di Down, che mi ha insegnato a servire le colazioni e al ristorante ai tavoli.
A me la montagna piace tantissimo perché è la mia vita. Io faccio sci alpino, sci nordico, arrampicata. Poi vado a fare le passeggiate in famiglia, con il Cai di Valfurva o anche con le guide alpine. I primi viaggi all’inizio li ho fatti insieme a mia mamma e poi ho cominciato a fare i viaggi Bormio-Asti da solo. Ho imparato anche a vivere da solo, in accademia, e sono contento.
Sandra Magatelli
Mi chiamo Sandra, vivo a Bormio, in Valtellina, e sono la mamma di Daniele. Davanti alle difficoltà a Daniele ho sempre detto: “Se non provi a fare una cosa, non saprai mai se riuscirai a farla“.
Per noi la montagna è tutto. Possiamo sperimentare tutto quello che ci offre e godere delle sue bellezze in qualsiasi stagione. Percorriamo tutti i sentieri delle montagne in qualsiasi momento, in qualsiasi stagione, e troviamo sempre delle nuove mete. Il sogno principale di Daniele è quello di andare a vivere da solo. Sta facendo un po’ di prove, speriamo che riesca.
Noi crediamo che tutti loro abbiano il diritto di andare in montagna. Perché la montagna non rifiuta chi non vede o non sente, chi non cammina o ha una disabilità cognitiva. Chi ha pochi anni o un’età avanzata. Con l’aiuto degli altri si può andare molto lontano. Si possono dare sguardi e passi a chi non li ha. Rispettando i limiti e le volontà di ogni singola persona. E restituendo alla montagna lo stesso rispetto che ha lei per l’essere umano.
I video si possono vedere e ascoltare sul canale youtube di “dappertutto”: https://bit.ly/3hFpNN0
C’è la possibilità di attivare anche i sottotitoli.
IL PROGETTO ESSERE IN
La realizzazione dei video, affidata a Redattore Sociale, è stata possibile grazie al progetto “Essere IN-Intrighi di montagna” finanziato su Bando Volontariato 2019 da Regione Lombardia e Ministero del Lavoro. Promosso dall’associazione dappertutto e dalle sezioni di Sondrio di UILDM-Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, UICI-Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, Anffas-Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale e FabLab, col supporto di CSV Monza Lecco Sondrio, il progetto promuove inclusione e conoscenza del mondo della disabilità e della fragilità. Il tutto, partendo dal nostro ambiente montano e da una comunità in rete per promuovere benessere e pari opportunità per tutti.
Tra le azioni del progetto ci sono stati una serie di incontri nelle scuole superiori della provincia, il convegno culturale “La fragilità tra etica ed economia” e la realizzazione di una piattaforma multimediale per mettere in comunicazione le diverse realtà della provincia di Sondrio che si occupano di disabilità.
La rete di progetto comprende: ENS-Ente Nazionale Sordi, ANMIL-Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro, Navicella pro salute mentale, Fondazione Albosaggia, Fondazione Casa di Riposo Città di Sondrio, Residenziale per anziani Morbegno, ANMIC-Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili, Unità Spinale dell’ospedale Morelli di Sondalo, Ufficio Scolastico Territoriale di Sondrio, LEDHA-Lega diritti delle persone con disabilità coordinamento regionale, Redattore Sociale, Associazione Nazionale Alpini Sezione Valtellinese, Parco delle Orobie Valtellinesi, CAI Valtellinese, CONI Comitato Regione Lombardia, Indomita River, Consorzio di cooperative sociali Sol.Co. Sondrio.