L’accessibilità di montagna trova casa con l’associazione dappertutto
Non è più tempo per le persone con disabilità di restare chiuse in casa.
Il loro posto è dappertutto, nella tessitura di relazioni e legami che possono arricchire la nostra società.
Lo sanno bene gli ideatori della prima Casa provinciale dell’accessibilità di montagna, con sede ad Albosaggia, in via Gerone, nei pressi della passerella bianca sul Sentiero Valtellina.
La struttura è stata inaugurata lo scorso 25 marzo e dal 9 aprile sarà fruibile da parte di chi ne avrà necessità.
COS’E’ LA CASA PROVINCIALE DELL’ACCESSIBILITÀ DI MONTAGNA?
Punto di riferimento provinciale per l’accessibilità di montagna e la fruizione del territorio da parte di tutti, la Casa è:
- luogo di relazione dove si promuove la cultura dell’accessibilità e dell’inclusività;
- spazio per realizzare iniziative di sensibilizzazione e promozione del benessere partendo dai bisogni delle persone con fragilità;
- luogo in cui vengono messe gratuitamente a disposizione di chiunque ne faccia richiesta – in particolare persone, famiglie, associazioni del territorio che si occupano di tutela delle persone con disabilità - attrezzature sportive e ausili come joëlette, handbike, cargo bike ecc.;
- punto di partenza per coordinare e organizzare escursioni accessibili a tutti, in montagna e non, e per la mappatura dei sentieri accessibili (sul sito Valtellina Outdoor si possono cercare gli itinerari con il simbolo della joëlette, simbolo che si comincerà a trovare anche sulle paline del CAI percorrendo i tracciati. L’associazione sta anche dotando i rifugi alpini di carrozzine manuali in modo che la persona che arriva con la joëlette possa scendere e utilizzare i servizi dei rifugi);
- spazio a disposizione della comunità, dei cittadini e delle associazioni del territorio;
- punto di riferimento per consulenze inerenti l’accessibilità nei contesti urbani e naturali/montani;
- luogo di formazione per associazioni ed enti come CAI, Alpini, Protezione Civile, Guide alpine, Parchi sull’accessibilità negli ambienti montani e l’utilizzo e degli ausili;
- sede dell’associazione dappertutto OdV.
Tutti i servizi sono gratuiti.
DOTAZIONE AUSILI
Alla Casa provinciale dell’accessibilità di montagna si possono trovare complessivamente 13 ausili, tra cui:
- 3 e-joëlette (joëlette assistite, servono 3 conduttori)
- 1 e-handbike (assistita dedicata alla percorribilità di strade sterrate di montagna e mulattiere)
- 1 cargo bike (bicicletta con pedana omologata per caricare carrozzina manuale) assistita
- 1 tandem per accompagnare persone cieche
- 2 tricicli per bambini (adattati per chi ha difficoltà motorie)
- 1 joëlette del Parco delle Orobie Valtellinesi
Tutte queste attrezzature saranno messe gratuitamente a disposizione di chi ne farà richiesta previa prenotazione, in tutta la provincia di Sondrio. Si può richiedere anche la presenza di volontari.
Per il territorio dell’Alta Valtellina l’associazione dappertutto OdV ha attivato una collaborazione con il Parco dello Stelvio e l’Unione Sportiva Bormiese per la messa a disposizione degli ausili acquistati recentemente dal Parco.
Nella Casa è presente anche uno spazio officina per la riparazione degli ausili, servizi igienici accessibili con possibilità di fare una doccia e generi di prima necessità per ristorarsi.
INTITOLAZIONE
Alberta Mostacchi, di Albosaggia, mamma senza barriere di Paolo e Andrea, è mancata nel 2018.
Paolo oggi ha 57 anni (classe 1965). Nel 1989, a 24 anni, ha avuto un incidente che lo ha reso gravemente disabile.
Alberta, all’epoca vedova da 2 anni, si è trovata di fronte ad una scelta: mettere Paolo in un istituto o dedicare la sua vita a lui.
Nessuno l’avrebbe giudicata se avesse scelto la prima opzione. Alberta ha però scelto diversamente e lo ha fatto sino alla fine perché non voleva che suo figlio vivesse un percorso imposto e di chiusure.
La prima Casa provinciale dell’accessibilità di montagna è dedicata a lei e la prima gita ufficiale dall’apertura della Casa si terrà il 9 aprile, giorno del compleanno di Alberta.
Oggi è un giorno di festa, ma soprattutto è un giorno di pace. Una pace che si costruisce dal basso, ognuno dei presenti col proprio pezzettino. Grazie a tutti, grazie a questa squadra di persone che credono negli ideali e nei valori della fragilità e che si spendono per ottenerli.
Questa casa è intitolata ad un’amica, ad una persona che con la sua vita è stata premonitrice di quello che stiamo portando avanti, prendendo in mano la fragilità, a mani nude. Anche noi in questa casa faremo come Alberta scegliendo di non adeguarci, ma di vedere il potenziale che c’è dietro ad una disabilità, la possibilità di vivere una vita piena, dappertutto.
La nostra missione è portare ovunque la fragilità al di là dello stigma per cui le persone con disabilità debbano essere messe da parte e debbano seguire un iter già assegnato di servizi e procedure, senza poter andare oltre, avendo già predeterminato che una serie di cose le possono fare e altre no. Scegliere di mettere ai margini la disabilità priva la società dei valori che la disabilità può portare e di cui la stessa società ha un profondo bisogno. Accogliere la disabilità, vuole invece dire essere donne e uomini sempre migliori. Chi ha incontrato Paolo e Alberta ne è uscito più ricco.
LA STORIA
L’associazione dappertutto OdV è cresciuta e ha deciso di metter su casa.
Dal 2009 i volontari sono impegnati nella diffusione della cultura dell’accessibilità urbana e montana e nell’abbattimento delle barriere architettoniche e culturali.
Dopo tante gite in joëlette e formazioni sugli ausili, dopo essersi dotati di attrezzature per permettere la frequentazione della montagna a tutti, ecco che i tempi sono diventati maturi per strutturarsi e avere un luogo fisico in cui portare avanti l’attività in sinergia con il Comune di Albosaggia, la Fondazione Albosaggia e il servizio SPA-H (riconosciuto a livello mandamentale), da sempre sensibili e attenti ai temi della disabilità.
CONTRIBUTI PER LA REALIZZAZIONE
La Casa provinciale dell’accessibilità di montagna è stata:
- realizzata grazie ai contributi di Comune di Albosaggia, Gruppo di Azione locale GAL Valtellina “La Valle dei Sapori” (Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020- intervento cofinanziato dal Fondo Europeo agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’Europa investe nelle zone rurali) Comunità Montana Valtellina di Sondrio (che ha concesso anche l’uso dell’area su cui è stata costruita), Parco delle Orobie valtellinesi e Provincia di Sondrio con il supporto del Centro di Servizio per il Volontariato Monza Lecco Sondrio e la collaborazione di numerose associazioni non profit del territorio;
- arredata grazie alle donazioni di 73 sostenitori che hanno partecipato ad una campagna di raccolta fondi dal basso su eppela;
- fornita di attrezzature e ausili acquisite grazie al progetto Interreg LIVELINESS con una azione specifica realizzata dalla Comunità Montana Valtellina di Sondrio tra i partner del progetto che vede come capofila italiano il Comune di Sondrio.
Liveliness è un Living Lab focalizzato sull’implementazione di soluzioni di mobilità sostenibile inclusiva transfrontaliera dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Il progetto migliorerà l’accessibilità e la sicurezza della fruizione del Sentiero Rusca nel tratto Ponchiera–Arquino. Tra le azioni in carico alla CM ci sono l’acquisto e la messa a disposizione gratuita di ausili elettrici (e-joëlette, cargo bike, handbike, mountain trike) anche per persone con disabilità e l’organizzazione di escursioni guidate.
La gestione è affidata all’Associazione dappertutto OdV.
Tra le doti dell’amministratore ci vuole anche fortuna, io ho avuto la fortuna nel mio cammino da sindaco di incontrare Walter Fumasoni che mi ha insegnato due cose:
- a pensare che nessuno ti deve passare accanto inutilmente;
- l’inclusione, quella con la I maiuscola, si fa con i fatti e non con le parole. Oggi le parole rischiano di sprecare questa occasione, noi a parole siamo per l’inclusione, ma poi nei fatti per l’esclusione.
Come Albosaggia vogliamo diventare un Comune inclusivo, i prossimi passi saranno la realizzazione della casa di SPA-H e del rifugio etico alpino.
Noi come Comune capofila del progetto Interreg Liveliness abbiamo sempre creduto e partecipato a questa iniziativa. Complimenti per la capacità di fare rete e condividere iniziative e progetti e per la spinta propulsiva che avete dato: oggi come oggi è l’unica modalità concreta per riuscire a realizzare lavori importanti come questo. Nel mondo della disabilità c’è molto fermento in questo momento storico. Grazie alla caparbietà di persone come Walter forse il mondo sta cambiando e si sta adattando alle difficoltà delle persone.
Grazie per questa iniziativa che vi fa onore. È un esempio di come il terzo settore e le pubbliche amministrazioni possono lavorare insieme. Sarebbe bello esportare queste esperienze in altri territori: le copieremo.
Questa è una struttura aperta alla comunità. Se le associazioni la vogliono usare si può chiedere. Facciamo anche un appello ai volontari: c’è bisogno di forza nuova per condurre le joëlette, fatevi avanti.
Con dappertutto la CM ha da tempo instaurato un importante percorso di inclusione condividendo le finalità dell’associazione.
L’inclusività deve far parte degli impegni sociali e morali di un ente.
Le nostre bellezze, i nostri territori, le attrezzature devono essere per forza accessibili a tutti e vanno condivisi con chiunque vuol essere sul nostro territorio.
Le istituzioni sono vicine a tutti affinchè tutti vadano dappertutto.
Siamo contenti di essere parte di questa iniziativa. Il nostro Parco di media-alta montagna ha posti molto belli, ma a volte impervi e difficilmente accessibili. Da 20 anni siamo impegnati per rendere il nostro territorio più fruibile da parte di tutti, nel 2017 abbiamo acquistato la prima joëlette e, grazie alla collaborazione con dappertutto, ci siamo formati e abbiamo collaborato alla mappatura dei sentieri percorribili con la joëlette. Questa inaugurazione è un punto di arrivo che ci permette di concretizzare le esperienze fatte negli anni e anche un punto di partenza per alzare il livello di accessibilità del territorio. Stiamo realizzando un e-book con Regione Lombardia sull’accessibilità delle aree protette.
Sono molto soddisfatto di vedere questa realtà finalmente concretizzarsi.
Il GAL ha investito parecchie risorse sul turismo sostenibile. La prima realizzazione che andiamo a inaugurare è questa Casa.
Complimenti a tutti: è un ottimo punto di partenza per investire le nostre energie sul tema dell’accessibilità e della sostenibilità.
APERTURA E CONTATTI
Dal 9 aprile 2022 la Casa provinciale dell’accessibilità di montagna sarà aperta tutti i martedì e i venerdì pomeriggio dalle ore 15.00 alle 18.00.
335 5870790 (Francesca)
Pagina Facebook dappertutto (https://www.facebook.com/dapxtutto)
Le prime escursioni accessibili a cui parteciperanno i volontari di dappertutto e aperte alle persone con disabilità che volessero provare gli ausili in dotazione all’associazione sono:
- 9/10 aprile – “Sondrio ti prende per la gola” organizzata da Comune di Sondrio e Comunità Montana di Sondrio;
- 15 maggio – Camminata organizzata da AISM-Associazione Italiana Sclerosi Multipla;
Chi volesse partecipare alle uscite come volontario può scrivere a info@dappertutto.org o telefonare a Francesca al 335 5870790.
Attenzione: la frequentazione della Casa provinciale dell’accessibilità di montagna può indurre ad accrescere il proprio senso civico e a guardare gli altri con occhi diversi.
VISIONE
Questo è un tassello di un progetto più ampio.
Questa estate ci sarà l’apertura di Albergo Etico Sondrio con l’inserimento di giovani con disabilità nel settore lavorativo così da riversarli dappertutto perché la società in cui viviamo vuole relegarti nel tuo iter pre-confezionato, noi invece vogliamo rimettere la disabilità nel posto che gli spetta nella società: in giro per la montagna, nei luoghi di lavoro e a casa nel costruirsi una rete affettiva e familiare
Con il progetto di housing sociale e gli alloggi di Albosaggia sull’autonomia abitativa, si chiude un cerchio e si migliora la società.
Quelle relazioni che ci sono state tolte da tutti questi preconcetti (la disabilità non può andare in montagna e gli altri sì) le vogliamo rimettere al centro. Tutti questi sono luoghi di relazione.
La mia speranza è che tutti avremo la possibilità di relazionarci con la disabilità, in montagna, in città, in un parco-giochi…
Walter Fumasoni