Dare segno di sé: un viaggio tra arte, bellezza e fiducia
Le uova si schiudono e quei metri di sabbia che separano dal mare sono lunghi, pieni di pericoli e insidie. I predatori sono in agguato, ma alla fine le tartarughe ce la fanno (anche se non tutte) e il mare per loro è salvezza e gioia.
IL VIAGGIO
Questa storia, paradigma di altri viaggi, quelli di esseri umani costretti a migrare dalla miseria in cerca di un futuro migliore, è stata disegnata da 9 ragazzi del liceo artistico Ferrari di Morbegno, di cui 5 in alternanza scuola-lavoro.
Due settimane e 80 ore di lavoro per coprire la superficie di 40 metri del lungo e grigio corridoio che conduce ai magazzini viveri Caritas e agli uffici della cooperativa Altra Via nel quartiere della Piastra, a Sondrio.
Gli studenti lo hanno immaginato dall’inizio, pieno di colore e bellezza. E così lo hanno realizzato. Così è oggi. Quel muro colorato è divenuto simbolo di accoglienza.
Hanno collaborato al progetto di Altra Via The Wall alcuni richiedenti asilo che hanno condiviso le loro storie e l’esperienza dei loro viaggi con gli studenti.
Il risultato è un murales che è un inno alla bellezza e al colore. Che fa riflettere donando emozioni positive. E che lenisce un po’ il dolore e le fatiche di chi lo attraversa.
UN MURO COLORATO CHE UNISCE
“Il nostro obiettivo era quello di dare un po’ più di allegria a questo luogo trovando qualcosa di interessante, allegro e ricco di significato – ha spiegato una delle studentesse coinvolte, Anna Colombo – io e Martina abbiamo scelto le tartarughe perché sono animali che affrontano un viaggio difficile nel corso della loro vita, dalle uova depositate nella sabbia all’esplosione di felicità nel mare”.
L’insegnante, Michela Fomiatti, ha rimarcato l’opera di riqualificazione compiuta e l’energia dei ragazzi che hanno lavorato benissimo trasformando l’impossibile in possibilità.
Gli studenti avevano proposto cinque diversi bozzetti e l’intero istituto ha votato quello vincente che è stato effettivamente realizzato.
Emanuele Bertolini, presidente della Camera di Commercio di Sondrio, ente responsabile del registro nazionale dell’alternanza scuola-lavoro, ha dichiarato come tutte le aziende della provincia abbiano deciso di mettere energie e risorse in questo strumento, considerato i risultati che si possono ottenere di un reale avvicinamento tra i due mondi.
LA BELLEZZA DEL DARE UN SEGNO DI SÈ
The Wall ha richiamato attorno a sé diversi soggetti. Ognuno ha messo il suo pezzo lasciando un segno e una testimonianza.
“Questo murales ci aiuta a superare le diversità e a capire che i muri possono diventare strumenti per unire e dialogare attraverso l’arte anziché per dividere – ha sottolineato Stefano Mogavero, coordinatore della cooperativa AltraVia – la storia si gioca anche su questo: sulla capacità degli uomini di reagire all’indifferenza e alla paura, sul coraggio di dare un segno di sé. Quando vengono scosse le fondamenta stesse della nostra umanità, è allora che l’arte ci viene in soccorso.”.
Claudio D’Agata, assessore alla Cultura del Comune di Morbegno, si è soffermato sul linguaggio universale e senza confini degli animali e sul muro visto come una tavola da riempire e un’opportunità.
“Ogni persona, anche chi non ha niente, ha bisogno del bello perché attraverso la bellezza si recupera la dignità delle persone – è stato il messaggio lanciato da Roberto Bernasconi, direttore diocesano della Caritas di Como – in questo periodo storico il nostro paese sta cercando delle soluzioni che sono muri da alzare. I fenomeni migratori possono invece essere visti come opportunità anziché come problemi. Occorre aiutare il territorio a recuperare una socialità che purtroppo abbiamo perso riscoprendo il bello di dare quello che hai per gli altri. Una società diversa che è fatta di rapporti da costruire”.
Gli ha fatto eco il Prefetto Giuseppe Mario Scalia: “La diversità fa parte della stessa umanità. L’arte dissolve i muri, prepara l’umanità al bene e può essere una spinta per comprendere gli altri” con un invito a trattare il tema della migrazione con responsabilità, utilizzando un linguaggio corretto, pulito ed una mente aperta, stando sempre attenti alla dignità dell’uomo che sa rispettare e manifesta la volontà di diventare partecipe della nostra comunità.
Il progetto ha anche l’obiettivo di mettere al centro la periferia. E non è un caso che il quartiere sondriese della Piastra gli faccia da cornice.
Lorenzo Grillo Della Berta, vice sindaco del Comune di Sondrio, è intervenuto in sintonia con chi lo ha preceduto rimarcando come vivere nel bello faccia uscire dalle persone elementi positivi che il brutto invece nasconde e possa essere da incentivo per migliorare la qualità della vita: “Rispetto alle politiche migratorie possiamo avere visioni divergenti per la gestione di questo fenomeno epocale però anche noi vediamo come azione meritoria quella di azioni corrette ed equilibrate attuate nel massimo rispetto della dignità delle persone”.
L’EVENTO DEL 6 OTTOBRE
Sabato 6 ottobre il quartiere della Piastra e l’oratorio del Sacro Cuore ospiteranno l’evento “Dare segno di sé: dono, accoglienza, fiducia” in ricordo delle 368 persone che persero la vita in un naufragio al largo di Lampedusa il 3 ottobre 2013, Giornata della Memoria e dell’Accoglienza istituita dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.
In mattinata si terranno dei laboratori con le scuole medie di Sondrio che vedranno il coinvolgimento di circa 200 ragazzi e di richiedenti asilo ospiti delle strutture di Lunalpina, AltraVia/Caritas e cooperativa Ippogrifo.
Gli studenti si potranno cimentare con “Murales da asporto” ispirandosi ai temi del dono, della fiducia e dell’accoglienza aiutati dai liceali dell’artistico di Morbegno che faranno loro da tutor e dai richiedenti asilo che sono riusciti a raccontare attraverso il disegno le esperienze negative vissute durante il loro viaggio verso l’Italia. Questo laboratorio è curato dalla cooperativa Ippogrifo e dal liceo Ferrari di Morbegno.
Grazie al progetto Skartoria dell’Agenzia per la Pace i ragazzi potranno invece realizzare un piccolo borsellino utilizzando teli di camion riciclato partendo da una visita al quartiere della Piastra per prendere coscienza di cosa voglia dire abitare in un quartiere di periferia e di come la fiducia, la socialità e la coesione possano essere strumenti per trasformare il degrado.
Con la Ciclofficina di Grandangolo gli studenti avranno modo di capire il valore del fare e del sapere artigianale sperimentandosi nella sistemazione della bici partendo dagli esiti di piccoli incidenti che tutti i giorni possono succedere: catena caduta, ruota bucata, freno rotto.
Lunalpina li condurrà invece in un laboratorio teatrale mescolando le loro storie personali alle storie provenienti da luoghi e culture diversi. Studenti e migranti faranno esperienza di teatro attivo mettendo al centro fiducia, conoscenza, racconto.
Dalle ore 17.00 alle ore 19.00 l’Auditorium della Piastra ospiterà invece laboratori di musica e percussioni per bambini e ragazzi aperti a tutti, a cura di Arte&Suono e Accademia musicale La Motta in collaborazione con il gruppo di percussionisti senegalesi “Le vip band” di Torino.
La sera ci si sposterà all’oratorio del Sacro Cuore dalle ore 19.00 per un apericena con prodotti tipici valtellinesi preparati dalla mensa dei poveri di padre Lorenzo e prodotti africani preparati dall’associazione Sen. Pro.Res.-Senegal Progresso Responsabilità.
Alle ore 21:00 Sulutumana in concerto. Aprirà il concerto il gruppo di percussionisti senegalesi “Le vip band” di Torino. L’ingresso è a offerta libera.
DONO, ACCOGLIENZA, FIDUCIA
L’evento, grazie alla collaborazione del CSV-Centro di Servizio per il Volontariato di Monza Lecco Sondrio, si connetterà con Manifesta, la rassegna del sociale della provincia di Lecco, che domenica 7 ottobre porterà in piazza il tema della fiducia e col Dono Day del 5 ottobre a Monza: “Dono, accoglienza e fiducia sono valori fondamentali per ricostruire le comunità oggi – ha concluso Lucio Farina, direttore del CSV – dare segno di sé è l’elemento fondamentale per ricostruire uno stare insieme collettivo. Nel week-end dal 5 al 7 ottobre lasceremo tante tracce nelle nostre città. Riteniamo importante lanciare messaggi anche un po’ distesi per abbassare le paure dello stare insieme. Se c’è la fiducia tra le persone si risolvono tanti problemi. Il volontariato è sicuramente un luogo privilegiato dove ci si può scambiare fiducia, accoglienza e dono”.