MIND-VR: la realtà virtuale a supporto di medici e infermieri
Dalla realtà virtuale un aiuto a superare l’ansia e lo stress causati dall’essere in prima linea nell’emergenza Covid-19.
È rivolto a medici, infermieri e a tutti gli operatori sanitari il progetto Mind-VR ideato da una psicologa e assegnista di ricerca valtellinese e dal suo team dell’Università Bicocca di Milano e sostenuto da una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma Produzioni dal Basso.
Ecco il link per aderire: http://sostieni.link/25157
L’OBIETTIVO
L’obiettivo di Federica Pallavicini, 36 anni, di Sondrio, è di raggiungere entro la fine del mese di giugno 5.000 euro per implementare il primo step del progetto ovvero realizzare un contenuto psico-educativo in realtà virtuale che possa aiutare a gestire lo stress e l’ansia causati da un disturbo post-traumatico.
All’interno dello scenario virtuale le persone potranno trovare del materiale interattivo utile a riconoscere i sintomi e le cause del disturbo e riceveranno consigli per alleviare l’ansia.
L’operatore sanitario, grazie alla realtà virtuale e agli scenari realizzati dalle ricercatrici, potrà rivivere e rielaborare il proprio vissuto.
L’applicazione della realtà virtuale potrà essere di supporto ad un’eventuale terapia e, in ogni caso, potrà essere di grande aiuto nel sostenere i medici e gli infermieri e aiutarli a gestire le fatiche psicologiche e il carico emotivo particolarmente pesante tra turni estenuanti, pazienti deceduti e scelte difficili da prendere in poco tempo.
TUTTI GLI STEP DI UN PROGETTO CHE SI BASA SULLA GRATUITÀ DI COMPETENZE MESSE A DISPOSIZIONE DEGLI ALTRI
Una volta ultimato e testato il contenuto verrà reso disponibile gratuitamente per il personale sanitario. L’idea è poi quella di fornire ad alcuni ospedali (ne sono già stati individuati alcuni, a Milano e Cagliari) gli appositi visori VR.
“In questo momento ci è sembrato naturale e doveroso mettere a disposizione le nostre competenze in favore del personale sanitario – spiega Federica – come team non prevediamo alcun compenso per portare avanti le attività di design e testing dei contenuti virtuali. Il budget raccolto con la campagna di crowfunding sarà completamente utilizzato per sostenere le spese di produzione degli ambienti virtuali, che saranno creati a livello tecnico dalla start up milanese AnotheReality.
Una volta realizzato il contenuto psico-educativo, questo sarà messo gratuitamente a disposizione sulla piattaforma di esperienze virtuali Oculus Store, dove sarà possibile per chiunque lo desideri (sia esperti della salute mentale come psicologi e psichiatri che direttamente medici e infermieri) scaricarli. Nel caso riuscissimo a raccogliere più fondi, saranno creati anche gli scenari di esposizione e rilassamento, che saranno disponibili gratuitamente per esperti della salute mentale che li vogliano utilizzare come supporto alla terapia psicologica del personale sanitario. I contenuti di esposizione richiedono infatti la presenza e il confronto con un esperto. Parallelamente porteremo avanti una sperimentazione all’interno di alcuni ospedali, a cui forniremo gratuitamente dei visori che potranno utilizzare in sede per il supporto al personale sanitario interessato. La partecipazione sarà su base volontaria e questo ci permetterà di avere un riscontro dell’efficacia del supporto psicologico dei contenuti sviluppati”.
Il progetto presentato da Federica Pallavicini, in team con Fabrizia Mantovani e Chiara Caragnano, è stato fra i cinque selezionati su 47 che hanno partecipato al bando della seconda edizione di “Bicocca, università del crowfunding”.
COME NASCE IL PROGETTO
“Le motivazioni che mi hanno spinta a ideare la proposta, insieme poi alle mie colleghe, sono di natura sia personale che professionale.
In particolar modo lo scorso anno ho avuto esperienza diretta, sia come paziente che come famigliare, in ambito ospedaliero. Per diversi mesi mi sono trovata all’interno di ospedali e costretta a stare lontana dal mio laboratorio e dagli studi. L’idea di base di usare questa tecnologia in tale contesto è nata in quei momenti difficili – spiega Federica – il desiderio è stato quello di sfruttare competenze specifiche che ho maturato negli anni (lavoro su realtà virtuale per la gestione dello stress dal 2009) per trasformare quelle esperienze dolorose in qualcosa che fosse utile anche per altre persone. Quando poi è scoppiata l’emergenza Covid, di fronte ad immagini terribili come quelle di Bergamo, città dove lavoro e alla quale sono molto legata, il passo successivo è stato ideare un programma per il contesto sanitario che potesse aiutare a fronteggiare dal punto di vista psicologico tale crisi a coloro che in questo momento ne hanno più bisogno, medici e infermieri costretti a fronteggiare una situazione emotivamente molto complessa e pesante”.