Pesi e misure, uomini e piccioni.
“Pesi e misure, uomini e piccioni.
Fare parti uguali tra soggetti disuguali non è giustizia, ammoniva don Milani”.
Luigi Fioravanti, presidente del Centro di Documentazione Rigoberta Menchù, ci scrive una lettera sulla situazione palestinese ed israeliana. La pubblichiamo come approfondimento culturale.
“Ammonimento vano per i nostri giornali (peggio è con le televisioni) quando parlano di palestinesi e israeliani (se si eccettua il solo Manifesto).
Non sono parti uguali palestinesi e israeliani e quindi non uguali le responsabilità e le colpe. Gli israeliani hanno uno stato, ricco, potente, armato, protetto dai grandi della terra; i palestinesi sono senza stato, senza terra, senza diritti, senza santi protettori che contano; milioni di loro vivono dell’elemosina dell’Onu e in campi profughi; gli uni sono liberi gli altri vivono sotto occupazione militare israeliana da cinquant’anni, in spregio di tutte le risoluzioni dell’Onu e del diritto internazionale, con tutto quanto comporta un’occupazione, in perdita di libertà e dignità e diritti, quotidianamente; gli uni hanno diritto al ritorno, gli altri no; gli uni sotto occupanti gli altri occupati; gli uni assedianti gli altri assediati per cielo per terra e per mare come a Gaza; gli uni carcerieri, gli altri carcerati, rinchiusi dentro un muro.
Tutto questo dimenticano i nostri mezzi di informazione: tutta la loro informazione ne risulta distorta. Si prenda la loro narrazione delle stragi di Gaza durante la Marcia per il ritorno. I nostri grandi media parlano di scontri, ma quali scontri se i palestinesi sono stati uccisi da lontano e nessun israeliano è stato non solo ucciso, ma neppure ferito! Ventuno palestinesi uccisi finora e più di mille feriti e zero israeliani ucciso o ferito! Parlano di battaglia: ma quale battaglia se a sparare è stato un solo esercito, mentre dall’altra c’erano soltanto manifestanti! Parlano di violenza, dimenticando che la madre di tutte le violenze è l’ingiustizia dell’occupazione dei territori palestinesi e dell’assedio di Gaza.
La colpa delle stragi di Gaza (quella di due giorni fa, come le precedenti del 2008, “Piombo fuso” raccontata da Vittorio Arrigoni; del 2014 “Margine protettivo”), sì come suole, per dirla con Dante, sarà attribuita, è attribuita, dalla cosiddetta grande stampa, alla parte offensa, colpita, ai palestinesi, ad Hamas naturalmente. Di tante uccisioni di palestinesi, “l’esercito più morale del mondo” quello israeliano non si sente minimamente in colpa (ad eccezione di un esiguo numero di refusenik): come se i palestinesi fossero non uomini, donne, bambini, ma piccioni. I palestinesi hanno certo le loro colpe, ma la più grave di tutte è quella di non accettare l’occupazione e l’apartheid, la perdita della loro terra e dei loro diritti umani e della libertà”.